Un atto legittimo, compiuto per riportare la legalità in zone per troppo tempo ritenute franche o un’azione vigliacca, che viola ogni principio morale: due visione contrapposte, inconciliabili, per descrivere quello che è successo nella giornata di ieri a Roma.
Come ampiamente annunciato nei giorni scorsi, le autorità hanno disposto lo sgombero della struttura di Baobab Experience a Roma, nei pressi della stazione Tiburtina. All’interno della tendopoli, già evacuata altre volte in passato, erano presenti circa 200 migranti.
Due bus della polizia hanno portato i migranti all’ufficio immigrazione, poiché per loro non è stata trovata nessuna soluzione alternativa, mentre le ruspe abbattevano le baracche presenti.
“Zone franche, senza stato e legalità, non sono più tollerate. L’avevamo promesso, lo stiamo facendo. E non è finita qui. Dalle parole ai fatti”, ha esultato Matteo Salvini sui social.
“Siamo stati sgomberati 22 volte in tre anni – fa sapere invece l’attivista Andrea Costa – ma Baobab Experience non finisce oggi”. Perché “ricominceremo da qualche altra parte – spiega – lo dobbiamo a queste persone. E assurdo che si continui a soffiare sul fuoco della paura, queste persone non sono criminali”.