Siamo forse uno dei paesi più ricchi di storia al mondo, e nonostante le calamità che nei secoli hanno flagellato le nostre coste, nel sottosuolo conserviamo tesori inestimabili, intere città e civiltà sepolte, che andrebbero riscoperte e valorizzate.
Un esempio per tutti gli Scavi di Pompei, le rovine romane più conosciute e celebrate al mondo, ed è di queste ore la notizia che a Roma sono stati rinvenuti degli importantissimi reperti, proprio come quelli conservati nella città mariana.
Nell’ambito degli scavi per costruire la metropolitana linea C a San Giovanni, nella capitale, è emersa una casa di duemila anni fa con mosaici, mobilio e uno scheletro di cane, una casa che ricalca come stile le abitazioni che arricchiscono le rovine pompeiane.
Nello specifico, sono emersi a una decina di metri di profondità due ambienti di un’abitazione della media età imperiale che, a causa delle conseguenze di un incendio, contengono ancora conservate parti del solaio ligneo e del mobilio. Negli strati più alti sono state rinvenute ampie porzioni di mosaico pavimentale in bianco e nero e frammenti di intonaco dipinto delle pareti e del soffitto. Durante lo scavo è emerso anche lo scheletro di un cane, accucciato davanti a una porta e, verosimilmente, rimasto intrappolato nell’edificio al momento dell’incendio.
“E’ un momento drammatico della vita quotidiana della città 2.000 anni fa in cui scoppia un incendio e qualcosa succede, è stato in questo caso il cane a rimetterci la pelle. L’interesse di questo ritrovamento è dettato proprio dalla capacità dello scavo stratigrafico di documentare, oltre alla storia, anche le storie, le storie di ogni giorno”, ha commentato il soprintendente Francesco Prosperetti.
Non è la prima volta che i lavori della Linea C danno vita a importanti scoperte, come ad esempio la caserma portata alla luce a via Ipponio.