Roma, sanità: retata al San Camillo per appalti truccati

VEB

A Roma la sanità finisce nei guai per appalti truccati: retata al San Camillo con conseguenti arresti e indagati.

L’operazione si chiama “Piramide”, è condotta dai Carabinieri, e vede coinvolte una marea di persone.

I reati contestati vanno dal peculato, alla corruzione, alla turbativa d’asta per appalti legati ai lavori per il Giubileo.

Poi ci sono anche la truffa e l’estorsione. Insomma, una fetta consistente del codice penale, quella sula quale stanno lavorando i Pubblici Ministeri della Procura di Roma.

Sono finiti al momento in carcere Alessandro Agneni, direttore della Unità di Ingegneria dell’Ospedale San Camillo; poi Daniele Saccà, Amministratore della Stim Srl.

Agli arresti domiciliari sono finiti invece Giovanni Trani, dipendente della Stim; Ferdinando Lombardi, amministratore della società Mtc; Marco Tassinari, direttore tecnico della medesima società; Walter Salemme, responsabile di Gs Italy; Rita Aurigemma, dipendente della Cofely; Monica Cerchiaro, dipendente della Stim e Iberto Cantore.

Sarcastico l’ex Presidente della Regione Lazio Francesco Storace nei confronti dell’attuale Presidente Nicola Zingaretti: “Retata al San Camillo per appalti. Arresti e indagati. La corruzione non molla la presa, caro Nicola”.

E, in effetti, sembra che tutti i torti non abbia. La sanità, nella quale la Regione ha enormi competenze, non sembra avere subito svolte importanti.

Next Post

Camerino, gli sposi vogliono la luna di miele nelle zone terremotate

“Per noi questa è una cosa normale non abbiamo fatto altro che fare ciò che amiamo fare, ciò che facciamo ogni giorno, aiutare chi ha bisogno. Questa per noi non è una cosa eccezionale, è la assoluta normalità, resa ancora più bella dal fatto che siamo qui dopo esserci detti […]