Sanremo, Mahmood è stanco di scusarsi

VEB

Negli anni scorsi, all’indomani della fine del Festival di Sanremo, il vincitore della kermesse è sempre stato impegnatissimo, ospite di programmi di ogni sorta, per presentare la sua canzone e per riscuotere i meritati tributi.

Ma quest’anno sta accadendo qualcosa di francamente sconcertante: anche a voler condividere il rammarico di Ultimo, arrivato secondo nonostante la netta preferenza del pubblico da casa, non si più pretendere che Mahmood continua a scusarsi per aver vinto.

Una situazione paradossale: se è vero infatti che il meccanismo del televoto è stato ingiusto, i concorrenti in gara lo conoscevano bene e lo hanno condiviso accettando di partecipare.

Ma c’è di più: Mohamood, italiano ma con padre egiziano, si è dovuto persino “scusare” delle sue origini, chiarendo di avere madre sarda e quindi essere cittadino italiano a tutti gli effetti.

Siamo diventati veramente un paese così xenofobo?

Di certo il giovane cantante alla fine ha sbottato dinanzi a tutte le critiche, chiarendo a “Chi”: “Non me ne frega niente.

Non ho scritto io il regolamento. Non posso sentirmi in colpa per aver vinto. Ognuno facesse i ricorsi che vuole. Sono un tipo pacifista, credo nella buona stella e forse la mia buona stella si chiama Freddie Mercury.

La sera prima di Sanremo Giovani, la gara che mi ha permesso di volare tra i Big, ho visto Bohemian Rapsody. A parte che ho pianto tre volte per la bellezza della pellicola, mi ha trasmesso un’energia, una carica particolare. Sono convinto che mi abbia portato fortuna. E, se non fosse così, mi piace pensarlo”.

Poi su Ultimo a cui ha strappato la palma ha aggiunto: “Ultimo? Il nervosismo gioca brutti scherzi. Siamo giovani, capita. Secondo lei mi offendo se mi chiamano “ragazzo”? Ne ho sentite di peggio.

Quando facevo il cameriere, all’inizio i miei cappuccini facevano schifo: crede che non mi abbiamo offeso più di una volta? Poi sono diventato il “re dei cappuccini”. Ancora oggi li faccio da dio e sorrido quando mi dicono “Bravo”. Un sorriso ammazza ogni polemica. Forse il mio è uno stile di vita, non lo so. Ma so che sto bene”.

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