La sicurezza antincendio non è un argomento da prendere alla leggera. Quando si verifica un principio d’incendio, la rapidità e l’efficacia dell’agente estinguente utilizzato possono fare la differenza tra un piccolo spavento e un disastro. Tra i vari strumenti a disposizione, la schiuma antincendio si distingue per la sua versatilità e l’eccellente performance su specifiche categorie di fuoco. Ma, nel dettaglio, con quali tipi di fuoco è più efficace la schiuma? La risposta ruota attorno alle classi di incendio stabilite dalla normativa, in particolare quelle relative ai materiali solidi e ai liquidi infiammabili.

Le Classi di Fuoco: Una Mappa per l’Estinzione
Per capire dove la schiuma eccelle, dobbiamo prima richiamare la classificazione UNI EN 2:2005 che suddivide gli incendi in base al materiale combustibile:
- Classe A: Fuochi da materiali solidi, solitamente di natura organica, come legno, carta, tessuto, gomma, che bruciano con formazione di braci.
- Classe B: Fuochi da liquidi infiammabili o solidi liquefacibili, come benzina, gasolio, alcol, oli minerali, grassi.
- Classe C: Fuochi da gas (metano, GPL, idrogeno).
- Classe D: Fuochi da metalli combustibili (magnesio, alluminio, potassio, sodio).
- Classe F: Fuochi da oli e grassi vegetali o animali usati negli apparecchi di cottura (come nelle cucine professionali).
Questa distinzione è fondamentale perché l’agente estinguente sbagliato può aggravare l’incendio o addirittura mettere a rischio chi opera. Ad esempio, usare acqua su un fuoco di classe B (liquidi) può diffondere il combustibile, e su uno di classe D (metalli) può innescare reazioni violente.
- Schiuma Antincendio: L’Alleato Segreto Contro i Fuochi Più Ostinati (Ma Non Tutti)
- Da fuoco alla sua casa solo per chiamare i pompieri
- Come togliere la schiuma della birra con il proprio naso
L’Efficacia della Schiuma su Solidi e Liquidi
L’estintore a schiuma è primariamente indicato e certificato per i fuochi di classe A e classe B. È su questi due fronti che dimostra tutta la sua superiorità, agendo attraverso un duplice meccanismo:
1. Fuochi di Classe A: Raffreddamento e Separazione
Nei fuochi da materiali solidi, la schiuma agisce in modo simile all’acqua, ma con un vantaggio in più. La componente acquosa della schiuma interviene per raffreddare il materiale in combustione e le braci, abbassando la temperatura sotto il punto di accensione. Contemporaneamente, la matrice di bolle crea uno strato isolante che separa il combustibile dall’ossigeno (il comburente), soffocando di fatto la fiamma. Questo doppio effetto garantisce uno spegnimento rapido e, cosa cruciale, previene la riaccensione. Si pensi a un magazzino di carta o un deposito di legname: la schiuma non solo spegne, ma impedisce che il calore residuo delle braci faccia ripartire l’incendio.
2. Fuochi di Classe B: Soffocamento e Film Protettivo
È contro gli incendi da liquidi infiammabili che la schiuma mostra la sua massima efficacia. Il principio attivo qui è il soffocamento. Poiché la schiuma ha un peso specifico inferiore a quello della maggior parte dei liquidi infiammabili (come la benzina o il petrolio), quando viene erogata, forma rapidamente uno strato continuo e stabile sulla superficie del liquido. Questo “tappeto” di bolle svolge tre azioni determinanti:
- Isolamento dall’aria: Impedisce all’ossigeno di raggiungere i vapori infiammabili che alimentano il fuoco.
- Soppressione dei vapori: Blocca la fuoriuscita dei vapori infiammabili dal liquido sottostante.
- Raffreddamento: L’acqua contenuta nella schiuma aiuta anche a raffreddare la superficie del liquido.
Nel caso delle schiume più evolute, come le AFFF (Aqueous Film Forming Foam) o le FFFP (Film Forming FluoroProtein), si forma anche un sottile film acquoso che “sigilla” la superficie, aumentando ulteriormente la velocità di estinzione e la resistenza alla riaccensione. Gli impianti a schiuma a bassa e media espansione sono infatti lo standard in ambienti ad alto rischio come raffinerie, depositi di carburanti e hangar aeroportuali, dove un rapido intervento sui liquidi è vitale (fonte: normativa UNI EN 13565-2:2018).
Le Schiume Speciali e la Classe F
Per completezza, è bene citare che esistono anche formulazioni specifiche che estendono l’efficacia della schiuma ad altre classi. Alcuni estintori a schiuma, spesso definiti “universali” o con additivi specifici (come le AFFF-AR, resistenti agli alcoli), sono certificati anche per i fuochi di classe F. Questo tipo di schiuma agisce attraverso un processo chiamato “saponificazione” o, più precisamente, crea una pellicola viscosa che si lega agli oli o grassi alimentari, impedendone la combustione e raffreddandoli.
Dove la Schiuma NON è Indicata
Così come è fondamentale sapere dove usarla, è cruciale riconoscere i limiti della schiuma:
- Classe C (Gas): Assolutamente sconsigliata. Su un fuoco da gas, l’agente estinguente più adatto è la polvere o l’interruzione del flusso di gas, non la schiuma che non può separare efficacemente il gas dall’aria.
- Classe D (Metalli): Non idonea. I metalli combustibili reagiscono violentemente con l’acqua, di cui la schiuma è composta, rendendo necessarie polveri speciali.
- Apparecchiature Elettriche Sotto Tensione (Rischio E): In generale, le schiume, essendo a base acquosa, sono conduttrici di elettricità e quindi non vanno mai usate su apparecchiature elettriche in tensione per evitare il rischio di folgorazione.
Conclusione
La schiuma antincendio è un agente estinguente estremamente potente e versatile, progettato per affrontare due delle tipologie di incendio più comuni e potenzialmente distruttive: i fuochi di classe A (solidi) e i fuochi di classe B (liquidi infiammabili). La sua capacità di raffreddare, separare e creare un film protettivo la rende la scelta prioritaria per la protezione di aree industriali, depositi chimici, serbatoi e anche ambienti civili con materiali organici e liquidi combustibili. Se si cerca un estinguente polivalente che garantisca un’azione rapida e un alto controllo sulla riaccensione per la maggior parte dei rischi quotidiani e industriali, la schiuma rimane uno dei sistemi di protezione più raccomandati dagli esperti di sicurezza.
Domande Frequenti (FAQ)
La schiuma antincendio è sempre la stessa, o esistono diversi tipi? Non è sempre la stessa. Esistono diversi tipi di schiumogeni, suddivisi in proteinici, fluoroproteinici, sintetici (come gli AFFF) e schiume speciali (ad esempio per alcoli), ognuno con caratteristiche di espansione (bassa, media, alta) e prestazioni diverse. La scelta dipende dal tipo di combustibile specifico e dall’applicazione, come definito dalle norme UNI EN 1568.
Perché non si usa la schiuma sui fuochi da gas (Classe C)? La schiuma non è efficace contro i fuochi di gas perché non può bloccare il flusso di combustibile. Il modo più sicuro per spegnere un incendio di gas è interrompere l’erogazione alla fonte. Usare la schiuma o qualsiasi altro estinguente in assenza dell’interruzione del flusso non risolve il problema e può creare un accumulo di gas pericoloso.
La schiuma danneggia i materiali o l’ambiente? Le schiume moderne sono spesso formulate per essere a basso impatto ambientale (ad esempio, prive di PFOS/PFOA, sostanze chimiche persistenti). I danni ai materiali sono generalmente minimi rispetto all’uso di polveri estinguenti, poiché la schiuma è prevalentemente acqua e può essere rimossa più facilmente dopo lo spegnimento, riducendo i danni collaterali.
Qual è il meccanismo di spegnimento principale della schiuma sui liquidi? Il meccanismo principale è il soffocamento, o isolamento. La schiuma forma una barriera fisica che galleggia sulla superficie del liquido infiammabile. Questo strato impedisce ai vapori combustibili di mescolarsi con l’ossigeno atmosferico, interrompendo così la reazione a catena e il processo di combustione.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!