L’estintore a schiuma è uno degli strumenti di sicurezza più comuni ed efficaci, ma usarlo sul tipo di fuoco sbagliato può avere conseguenze disastrose. La schiuma è estremamente efficace principalmente contro incendi di Classe A (materiali solidi come legno e carta) e, soprattutto, di Classe B (liquidi infiammabili come benzina, diesel o alcol). La sua particolare composizione permette di soffocare le fiamme e raffreddare il combustibile, prevenendo la riaccensione.

In sintesi, la schiuma agisce creando una barriera che separa il fuoco dall’ossigeno, estinguendolo in modo rapido e sicuro. Questa caratteristica la rende la scelta d’elezione in ambienti come officine, distributori di carburante e industrie chimiche.
Perché la schiuma è così potente contro certi incendi?
Ti sei mai chiesto cosa rende un estintore a schiuma così performante? Il suo segreto risiede in un triplice meccanismo d’azione che attacca l’incendio su più fronti contemporaneamente. Non si limita a “bagnare” il fuoco, ma lo neutralizza in modo strategico.
- Soffocamento: Una volta erogata, la schiuma forma un sottile film acquoso (chiamato film AFFF – Aqueous Film Forming Foam) sulla superficie del combustibile. Questo “tappeto” sigillante impedisce ai vapori infiammabili di entrare in contatto con l’ossigeno dell’aria, bloccando di fatto la reazione di combustione. È come mettere un coperchio su una pentola che brucia.
- Raffreddamento: La componente principale della schiuma è l’acqua. Mentre la barriera di schiuma soffoca le fiamme, l’acqua presente al suo interno evapora, assorbendo una grande quantità di calore dal combustibile. Questo abbassamento della temperatura è cruciale per evitare che l’incendio possa ripartire.
- Isolamento: Lo strato di schiuma agisce anche come un isolante termico, proteggendo le aree non ancora coinvolte dalle fiamme e limitando la propagazione del calore.
Questo approccio combinato rende la schiuma un agente estinguente formidabile, specialmente in situazioni complesse.
Quali classi di fuoco si spengono con la schiuma?
La normativa europea UNI EN 2:2005 classifica gli incendi in base al tipo di combustibile. Gli estintori a schiuma sono progettati specificamente per due di queste classi.
Fuochi di Classe A: Solidi comuni
Questa categoria include incendi generati da materiali solidi organici, che producono braci. Pensa a legno, carta, cartone, tessuti, e plastica. In questi casi, la schiuma funziona bene grazie alla sua capacità di raffreddamento e penetrazione, impregnando il materiale e spegnendo le braci in profondità.
- Esempio pratico: Un cestino della carta che prende fuoco in ufficio, un divano in fiamme o un incendio in un magazzino di legname.
Fuochi di Classe B: Liquidi infiammabili
È qui che la schiuma dà il meglio di sé. I fuochi di Classe B coinvolgono liquidi infiammabili come benzina, gasolio, vernici, solventi e alcol. L’acqua da sola sarebbe non solo inutile ma pericolosa, poiché più densa della maggior parte degli idrocarburi, affonderebbe alimentando il fuoco.
La schiuma, invece, galleggia sulla superficie del liquido, creando la barriera filmante che abbiamo descritto e soffocando le fiamme in modo controllato e definitivo. Per questa ragione, è l’agente estinguente obbligatorio in luoghi come stazioni di servizio, industrie petrolchimiche e officine meccaniche.
E per gli oli da cucina? La schiuma per i fuochi di Classe F
Un caso particolare e molto importante è quello dei fuochi di Classe F, generati da oli e grassi da cucina (animali o vegetali). Questi incendi raggiungono temperature elevatissime, e tentare di spegnerli con acqua può causare esplosioni di vapore e proiezioni di olio bollente.
Esistono estintori a schiuma specifici per la Classe F, chiamati “schiumogeni per classe F” o “wet chemical”. Questi agenti, a contatto con l’olio bollente, innescano un processo di saponificazione: l’olio si trasforma in una sorta di “sapone” schiumoso che sigilla la superficie, soffocando le fiamme e raffreddando rapidamente la massa.
Quando NON usare la schiuma: i fuochi da evitare assolutamente
L’efficacia della schiuma ha dei limiti precisi. Usarla sui fuochi sbagliati non solo è inutile, ma può essere estremamente pericoloso.
- Fuochi di Classe C (Gas infiammabili): Mai usare la schiuma su incendi di metano, GPL, idrogeno o altri gas. La schiuma non può “coprire” una fuga di gas. Il rischio è di spegnere la fiamma visibile, ma non la perdita, creando un accumulo di gas che potrebbe causare un’esplosione catastrofica. La procedura corretta è chiudere la fonte del gas.
- Fuochi di Classe D (Metalli combustibili): Alluminio, magnesio, sodio, potassio bruciano a temperature altissime. L’acqua contenuta nella schiuma reagirebbe violentemente con questi metalli, scomponendosi in idrogeno e ossigeno e provocando esplosioni. Per questi incendi servono polveri speciali.
- Apparecchiature elettriche in tensione (ex Classe E): Questo è un punto cruciale. Poiché la schiuma contiene acqua, è un conduttore di elettricità. Dirigere un getto di schiuma su un quadro elettrico, un computer o qualsiasi apparecchio in tensione espone l’operatore a un rischio mortale di folgorazione. Per questi interventi si usano estintori a CO2 (anidride carbonica) o a polvere.
Come usare un estintore a schiuma in sicurezza?
Se ti trovi a dover usare un estintore a schiuma, segui questi passaggi per massimizzare l’efficacia e la sicurezza:
- Togli la sicura: Rimuovi la spina di sicurezza.
- Impugna la lancia: Afferra saldamente la lancia puntandola verso la base delle fiamme.
- Premi la leva: Aziona l’estintore premendo a fondo la leva.
- Applica la schiuma: Per i liquidi infiammati (Classe B), non dirigere il getto direttamente al centro. Punta il getto contro una parete interna del contenitore o su una superficie vicina, lasciando che la schiuma scorra e si distribuisca delicatamente sopra il liquido. Per i solidi (Classe A), dirigi il getto alla base delle fiamme, muovendoti a ventaglio.
Ricorda sempre di mantenerti a una distanza di sicurezza e di posizionarti con una via di fuga alle spalle.
Domande Frequenti (FAQ)
1. Posso usare un estintore a schiuma su un’auto in fiamme? Sì, è una scelta eccellente. Un’auto in fiamme coinvolge fuochi di Classe A (plastiche, sedili) e Classe B (benzina, olio). La schiuma è efficace su entrambi, soffocando le fiamme del carburante e raffreddando la carrozzeria. Assicurati solo che l’impianto elettrico non sia la fonte primaria dell’incendio.
2. Che differenza c’è tra un estintore a schiuma e uno a polvere? L’estintore a polvere è più versatile (spesso ABC), ma crea una nube che riduce la visibilità e lascia residui corrosivi difficili da pulire, che possono danneggiare apparecchiature elettroniche. La schiuma è più “pulita”, agisce per soffocamento e raffreddamento ed è superiore per i fuochi di liquidi infiammabili.
3. Un estintore a schiuma ha una scadenza? Sì. Secondo la normativa UNI 9994-1, un estintore a schiuma deve essere revisionato periodicamente (ogni 24/48 mesi a seconda del serbatoio) e collaudato ogni 12 anni. La manutenzione regolare da parte di tecnici qualificati è fondamentale per garantirne il corretto funzionamento in caso di emergenza.
4. È pericoloso se la schiuma entra in contatto con la pelle? Generalmente no. Le schiume moderne sono formulate per essere a bassa tossicità e biodegradabili. Tuttavia, è sempre buona norma evitare il contatto prolungato e lavare la pelle con acqua e sapone dopo l’uso. In caso di contatto con gli occhi, sciacquare abbondantemente con acqua.
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