Siamo già stati sulla Luna nell’antichità?

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Nel 1935, il noto astronomo FR Moulton scrisse che l’uomo non avrebbe mai potuto viaggiare nello spazio.

Siamo gia stati sulla Luna ne antichita
Foto@Pixabay

Nel 1957, il Dr. Richard van der Riet Wooley (ex Astronomo Reale) definì l’idea di viaggiare nello spazio “totale utopia”. Otto mesi dopo lo Sputnik stavo orbitando intorno alla terra.

In una remota area settentrionale del Tibet si trovano le rovine della capitale Hsing Nu, scoperta da Duparc nel 1725.

All’interno della città, Duparc trovò una massa di monoliti (una volta ricoperti di argento), una piramide, parte di una torre blu ed un palazzo reale, contenente troni con immagini di sole e luna. C’era anche una grande pietra bianca lattiginosa circondata da disegni.

Nel 1952 arrivò una spedizione sovietica. Al gruppo furono mostrati, dai monaci tibetani, alcuni documenti antichi, le cui descrizioni concordavano con quelle di Duparc.

Per quanto riguarda la famosa pietra bianca lattiginosa, così dicevano i documenti, era stata “portata dalla luna“.

Una roccia lunare? È possibile? L’uomo avrebbe potuto davvero lasciare questa terra e andare sulla luna nei secoli passati? Il viaggio nello spazio era qualcosa di naturale? Ci sono degli indizi?

Le indicazioni della realtà degli antichi viaggi nello spazio provengono da parti del mondo ampiamente separate.

In particolare, gli storici cinesi non hanno mai cercato di compiacere i loro sovrani a spese della verità. La morte era preferita ai rapporti non veritieri della storia.

Oggigiorno c’è una tendenza nei circoli scientifici a considerare i documenti antichi e persino la mitologia e il folklore, come fonti di storia. Anthony Roberts lo esprime in questo modo: “Le leggende sono come capsule temporali che conservano il loro contenuto attraverso secoli di ignoranza“.

Per quanto riguarda alcune delle cronache citate di seguito, l’evidenza porterà le proprie prove di autenticità.

La mia prima fonte è un vecchio manoscritto descritto da James Churchward, lo studioso inglese che ha scritto decenni prima che la gente parlasse di satelliti e astronavi artificiali.

1 – INDIA: veicoli che potrebbero ruotare intorno alla terra (ad esempio, i satelliti): “Il loro combustibile viene prelevato dall’aria in un modo molto semplice ed economico. Il motore è qualcosa di simile a una moderna turbina: funziona da una camera all’altra e non si ferma se non spento. Se non succede nulla, continua a funzionare. La nave in cui è costruita potrebbe ruotare finché vuole intorno alla Terra, cadendo solo quando le parti di cui è fatta vengono bruciate“.

2 – INDIA: nell’antica Surya Siddhanta si parla di filosofi e scienziati che orbitavano attorno alla terra “sotto la luna e sopra le nuvole“.

I satelliti giganti fatti di metallo lucido e che ruotano attorno ad un asse sono descritti in dettaglio in antichi testi sanscriti, compreso le loro dimensioni e gli interni, così come alle imbarcazioni più piccole che volano tra loro e la terra.

3 – CHALDEA: Due razzi “moderni” che emettono raggi nella parte posteriore, una scatola come un altoparlante e una “copia” di una capsula Gemelli sono incisi su uno scalpello di rame rinvenuto a Ur.

4 – SUMERIA: i testi pittografici descrivono tre oggetti correlati in mostra in Sippar: la sfera d’oro (potrebbe essere una sorta di modulo di comando?), Il “GIR” (un oggetto a forma di freccia lunga, diviso in diversi scomparti) e “alikmahrati”, che significa “avanzatore che fa andare la nave ”(cioè un motore). Assomigliano molto a una nave spaziale in tre parti.

5 – PERÙ: un vaso di argilla alto 8-1 / 2 pollici ritrae una specie di “capsula spaziale” su cui il motore e lo scarico sono chiaramente riconoscibili.

6 – ITALIA: Un dipinto scoperto nella nicchia di una stanza sotto Roma Palatine, nel 1961, ritrae quello che sembra essere un razzo. Si erge su una piattaforma di lancio. Da esso passano cavi; dietro c’è un muro alto, che ricorda un muro in controsoffitto.

7 – GIAPPONE: gli scavi hanno scoperto figure di argilla di persone vestite con particolari “tute spaziali“, con elmetti che coprivano interamente la testa. Sui caschi ci sono rappresentazioni di qualcosa come occhiali a fessura, filtri respiratori, antenne, apparecchi acustici e persino dispositivi per la visione notturna.

8 – INDIA: Il Mahabharata descrive “due carri del cielo a due piani con molte finestre, che espellono una fiamma rossa, che corrono verso il cielo fino a sembrare comete. . . alle regioni del sole e delle stelle.

9 – GUATEMALA: Un’altra antica descrizione menziona “un carro circolare d’oro, che misura 12.000 cubiti in circonferenza e in grado di raggiungere le stelle

10- NUOVA ZELANDA: leggende maori raccontano di macchine volanti e viaggi sulla luna

11- CINA, III secolo a.C.: Chuang Tzu, in un’opera intitolata Viaggio verso l’infinito, racconta un viaggio che fece nello spazio a 32.500 miglia dalla terra.

12- TIBET e MONGOLIA: gli antichi libri buddisti parlano di “serpenti di ferro che divorano lo spazio con fuoco e fumo, raggiungendo fino alle stelle lontane“.

13 – TIBET: I tre livelli di una piramide nella capitale di Hsing Nu hanno commemorato tre periodi storici nel passato remoto: l’era dei viaggi pre-spaziali, il tempo in cui gli uomini erano in grado di visitare uno dei corpi celesti, e poi quando tornò sulla terra e perse il potere dei viaggi nello spazio.

15 – BABILONIA The Epic of Etana (4.700 anni) ci fornisce descrizioni molto accurate della terra, descrizioni di quote progressive, descrizioni che non furono verificate nella nostra epoca fino ai voli aerei in alta quota degli anni ’50 e i primi scatti spaziali degli anni ’60.

La descrizione di questo antico volo spaziale ripercorre esattamente ciò che accade quando l’uomo lascia la terra (il concetto di terra rotonda che diventa piccola, a causa della prospettiva all’aumentare della distanza, e cambia in particolari colori).

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