Il 2025 si preannuncia come un anno senza precedenti per l’attività geomagnetica terrestre: il nostro pianeta potrebbe essere colpito da oltre 50 tempeste magnetiche, un numero ben al di sopra della media annuale di 30-35. A lanciare l’allarme è Roman Kucherov, fisico e ingegnere del laboratorio di nanotecnologia teorica e applicata dell’Università Statale dell’Istruzione, intervistato dal portale russo NEWS.ru.

Un picco del ciclo solare in arrivo
Secondo Kucherov, il 2025 coinciderà con il picco del ciclo solare 25, ovvero la fase di massima attività del Sole in un ciclo di circa 11 anni. Questo significa un aumento significativo delle eruzioni solari e delle espulsioni di massa coronale (CME), che generano le tempeste geomagnetiche. Questi eventi si verificano quando flussi di particelle cariche provenienti dal Sole impattano contro la magnetosfera terrestre, disturbando i campi magnetici del nostro pianeta.
L’intensità di una tempesta magnetica può variare notevolmente: alcune durano solo poche ore, altre si estendono per diversi giorni. Le conseguenze possono riguardare sia il funzionamento delle tecnologie – dai satelliti GPS ai sistemi di comunicazione e navigazione – sia la salute umana.
Rischi tecnologici e fenomeni naturali spettacolari
Tra i possibili effetti collaterali più noti si segnalano interferenze con reti elettriche, blackout e danni ai dispositivi elettronici sensibili. La NASA, in un documento ufficiale, sottolinea che tempeste solari estreme possono “causare interruzioni diffuse dei sistemi tecnologici” e richiedono piani di prevenzione da parte delle agenzie spaziali e delle reti di distribuzione elettrica.
Inoltre, eventi geomagnetici intensi possono provocare la comparsa dell’aurora boreale anche in zone normalmente non interessate, come accadde durante il celebre evento di Carrington del 1859. All’epoca, furono segnalate aurore persino ai tropici e molte linee telegrafiche furono messe fuori uso.
Impatti sulla salute: attenzione ai soggetti sensibili
Ma le tempeste magnetiche non colpiscono solo la tecnologia. L’impatto sul corpo umano è ancora oggetto di studio, ma diversi esperti – tra cui il professor Oleg Morunov dell’Università Medica Pirogov – avvertono che durante forti fluttuazioni geomagnetiche, alcune persone possono sperimentare mal di testa, stanchezza cronica, disturbi del sonno e sbalzi di pressione. I soggetti meteoropatici o con patologie cardiovascolari risultano i più esposti a questi effetti.
Secondo l’Agenzia Nazionale Oceanica e Atmosferica degli Stati Uniti (NOAA), è fondamentale monitorare in tempo reale le condizioni spaziali, poiché una previsione accurata può aiutare a limitare i danni e proteggere sia le infrastrutture sia la salute pubblica.
Un fenomeno antico… e inevitabile
Le tempeste solari sono parte integrante del funzionamento del nostro sistema stellare. “Sono esistite molto prima dell’uomo e continueranno a manifestarsi finché esisterà il Sole”, ha ricordato Kucherov. Tuttavia, in un’epoca in cui la nostra vita è strettamente dipendente dalla tecnologia, gli effetti di queste tempeste si fanno sentire più che mai.
Fonti autorevoli:
Conclusioni
Il 2025 sarà un banco di prova cruciale per la nostra resilienza tecnologica e per la capacità della scienza di anticipare fenomeni cosmici potenzialmente dannosi. Restare informati, affidarsi a fonti ufficiali e adottare precauzioni nei periodi di alta attività solare può fare la differenza.