Durante le ondate di calore estive, lavorare può diventare una vera sfida, soprattutto per chi opera in ambienti poco climatizzati o all’aperto. Ma esiste un limite oltre il quale è “troppo caldo” per lavorare? La risposta, secondo gli esperti di salute e sicurezza, dipende da vari fattori, tra cui la natura del lavoro e l’ambiente in cui viene svolto.

Non esiste una soglia legale, ma serve una temperatura “ragionevole”
Nel Regno Unito, ad esempio, non è previsto un limite massimo di temperatura legale per gli ambienti lavorativi. Tuttavia, secondo l’Health and Safety Executive (HSE), i datori di lavoro sono tenuti a mantenere condizioni “ragionevoli” per garantire la salute dei lavoratori (HSE.gov.uk). La temperatura consigliata per uffici e luoghi chiusi è di almeno 16 °C, o 13 °C per lavori manuali intensi, ma quando le temperature salgono oltre i 30 °C, è fondamentale adottare misure di prevenzione.
Valutazione dei rischi e flessibilità operativa
Josh McNicholas, esperto in salute e sicurezza, sottolinea l’importanza della valutazione dei rischi: “È essenziale individuare i lavoratori vulnerabili, garantire l’accesso a acqua potabile, zone d’ombra o climatizzate, e, se necessario, riorganizzare turni e carichi di lavoro.” Queste raccomandazioni si allineano con i regolamenti previsti dal Workplace (Health, Safety and Welfare) Regulations 1992, che impongono standard minimi per il benessere negli ambienti di lavoro (Legislation.gov.uk).
Con l’aumento del lavoro da remoto e dell’orario flessibile post-pandemia, le aziende sono invitate a offrire maggiore elasticità, specialmente durante picchi di caldo estremo. Possibili soluzioni includono: orari flessibili per evitare le ore più calde, smart working temporaneo, e pause frequenti per chi svolge attività fisica.
Dress code e ventilazione: adattamenti pratici per l’estate
Anche un codice di abbigliamento meno rigido può aiutare. McNicholas suggerisce l’adozione di un “dress code estivo” che consenta ai dipendenti di vestirsi in modo più leggero, pur mantenendo la professionalità richiesta.
In termini di comfort termico, è essenziale verificare il corretto funzionamento dell’impianto di condizionamento e garantire una buona ventilazione. L’uso di ventilatori, finestre aperte e piante da interno può contribuire a migliorare la qualità dell’aria e il benessere percepito in ufficio. La manutenzione regolare degli impianti è obbligatoria per legge e rappresenta un elemento chiave nella prevenzione del rischio termico.