Uomini: Tumori ai genitali c’è poca prevenzione

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Così come, in occasione della festa de donna, si è parlato di patologie importanti legate principalmente al papilloma virus e il tumore al seno, oggi si parla in ambito maschile di un’altrettanto grave patologia come quella del tumore ai genitali, preso forse troppo poco in considerazione questa patologia colpisce e nella maggior parte dei casi non viene diagnosticata in tempo per la poca importanza che gli uomini danno ad esami ed analisi specifiche.

Per il cancro ai testicoli, nel 2017 sono attesi circa 2.500 nuovi casi, pari all’1 per cento di tutti i tumori maschili. Negli uomini sotto i 50 anni è la neoplasia più frequente e rappresenta il 12 per cento di tutti i casi incidenti, mentre nella fasce di età superiori ai 50 anni è una neoplasia piuttosto rara. Il rischio di sviluppare un tumore del testicolo è pari a 1 su 191: il rischio è molto elevato solo nei giovani e si riduce drasticamente nelle età avanzate.

Per quanto riguarda il tumore del pene, nel 2017 sono attesi circa 500 nuovi casi. È frequente soprattutto negli over 50, con la maggiore concentrazione di casi nella fascia di età superiori ai 75 anni e un tasso di prevalenza simile nelle diverse aree geografiche. La sopravvivenza media a 5 anni si attesta intorno al 74 per cento.

Tumori ai genitali, gli uomini fanno poca prevenzione

Tumori ai genitali, gli uomini fanno poca prevenzione

A lanciare l’allarme è l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: “Stupisce come ancora oggi ci siano uomini che arrivano dall’oncologo con una patologia in fase avanzata. Purtroppo però i dati di alcuni anni fa non sono cambiati: otto uomini su dieci non si sottopongono neppure a una visita urologica nella loro vita. Così, ad esempio, non è raro che la diagnosi di un tumore dei testicoli avvenga casualmente, quando la coppia si rivolge a un Centro per problemi di infertilità”, spiega Roberto Salvioni, direttore S.C. Chirurgia Urologica dell’INT.

Eppure basterebbe poco per cambiare l’approccio dei maschi alla prevenzione e alla diagnosi precoce: educarli fin da piccoli a un’attenta igiene e all’autocontrollo di genitali e pene. Sono le due regole salvavita che tutti dovrebbero rispettare a partire dai dieci anni.

«Ai bambini va insegnato come detergere correttamente le parti intime prima dell’inizio della vita sessuale», spiega sempre Salvioni. «Imparare a detergersi accuratamente, anche nella zona sotto il glande evita anche la fimosi, il principale fattore di rischio di tumore del pene. E’ la formazione di tessuto cicatriziale a seguito di una condizione infiammatoria cronica, che impedisce di scoprire il glande».

«Bisogna scardinare quei tabù che in molte famiglie sono ancora purtroppo ben radicati», sottolinea Salvioni. «Non c’è nulla di male nel toccarsi. Anzi. Proprio toccandosi i testicoli nel momento dell’igiene quotidiana – prosegue – è possibile cogliere differenze nella forma, oppure nella consistenza, che potrebbero essere un segnale precoce di malattia. Così come, osservando e palpando il pene, si possono trovare macchie, rigonfiamenti e in generale qualcosa di diverso dal solito, da segnalare al proprio medico».

Inoltre, anche se ben pochi lo sanno, anche gli uomini possono trarre beneficio dalla vaccinazione anti HPV, perché la presenza di un’infezione da Papilloma virus aumenta il rischio cancro da quattro a otto volte. Il vaccino è gratuito per i dodicenni, così come avviene già per le ragazze ed è stata introdotta anche per i maschi la chiamata attiva, cioè tramite invito da parte della Asl.

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