Una mostra con tele completamente bianche, il museo fa causa all’artista

VEB

Una vicenda intricata e provocatoria ha avvolto l’artista danese Jens Haaning, il quale, dopo aver ricevuto un sostanzioso compenso dal Kunsten Museum di Aalborg con il mandato di creare un’opera artistica, ha consegnato, al posto dell’opera commissionata, due tele in bianco, inaugurando una controversia legal-artistiche.

Una mostra con tele completamente bianche il museo fa causa a artista
Foto@Pixabay

Il caso ha origine nel 2021, quando il museo, affascinato dalle precedenti creazioni di Haaning – tele sulle quali erano affisse banconote rappresentanti gli stipendi medi in Danimarca e Austria – gli assegnò un compenso per ricreare opere simili.

Haaning, però, infrangendo le aspettative, presenta “Work It Out”: due tele prive di contenuto visibile, asserendo che esse riflettessero la sua personale condizione lavorativa, e tratteneva il denaro fornito per l’opera.

Il dibattito che ne è seguito ha destato scalpore nella comunità artistica e oltre. Le tele vuote, titolate audacemente “Take the Money and Run”, hanno scatenato un tumulto di opinioni tra chi ha visto nell’atto un commento critico sull’industria dell’arte, e chi invece lo ha percepito come una semplice violazione contrattuale.

Dopo che Haaning ha rifiutato di restituire la cifra spesa dal museo al termine dell’esposizione, è scattata una battaglia legale. Alla luce della sentenza del settembre 2023, il tribunale di Copenaghen ha decretato che l’artista è obbligato a restituire 492.549 corone (pari a 69.894 dollari) al museo, sebbene gli sia concesso di trattenere 40.000 corone (5.676 dollari) quale compenso per la partecipazione alla mostra, che si è tenuta nonostante l’inconsueto esito.

A ciò si contrappone il punto di vista dell’avvocato di Haaning, Peter Schønning, il quale ha annunciato l’intenzione di appellarsi alla decisione, mantenendo un contegno riservato e evitando ulteriori dichiarazioni.

Il caso di Haaning offre un’opportunità unica per interrogarsi su cosa costituisca “arte” e sul valore – sia simbolico che monetario – che la società e le istituzioni ad essa dedicano. Nel frattempo, l’arte dell’artista, inclusa la sua controversa mossa, continua a generare un dialogo ampio e multiforme, in cui le sfaccettature legali, etiche e estetiche si intrecciano in un dibattito che trascende i confini della Danimarca, interpella il mondo dell’arte contemporanea e solleva quesiti profondi sull’autenticità e sul valore delle opere d’arte.

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