Vaccini, una mamma che ha perso la figlia scrive a Matteo Salvini

VEB

Nelle ultime settimane abbiamo avuto modo di parlare più volte di vaccini, ed in particolare dell’obbligo di somministrazione introdotto lo scorso settembre, che prevede il divieto di accesso a scuola per i bambini che non sono in regola.

Se il vecchio governo si è fatto promotore dell’obbligo, seguendo le direttive anche dell’organizzazione mondiale della Sanità, secondo cui per proteggere i bambini impossibilitati a vaccinarsi per motivi di salute bisogna raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge”, il nuovo governo fin dal primo giorno del suo insediamento si è espresso contro l’obbligo.

Nello specifico a parlare è stato più volte il ministro dell’Interno, nonché leader della Lega, Matteo Salvini.

Già nei giorni scorsi Salvini aveva detto di voler garantire “l’impegno preso in campagna elettorale nel permettere che tutti i bimbi entrino in classe, vadano a scuola”, perché “la priorità è che i bimbi non vengano espulsi dalle classi” anche se non vaccinati.

“Vaccini? Ho detto quello che ho sempre detto: non sono un no-vax, ho vaccinato i miei due figli, alcuni sono utili. Dico solo che dieci sono troppi. Al ministro della salute ho chiesto solo il diritto allo studio per tutti i bimbi”, ha inoltre aggiunto il ministro dell’Interno intervenendo alla trasmissione di Radio Capital Circo Massimo.

Le parole di Salvini hanno scatenato un putiferio. La comunità scientifica è apparsa compatta nel definire pericolosa questa deriva, i compagni di governo pentastellati sono insorti attraverso il ministro della Salute, Giulia Grillo che ha dichiarato: “I vaccini sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria”.

E mentre sul web impazzano i meme, di cui Salvini è l’eterno protagonista, alcune persone che hanno vissuto in prima persona il dramma delle conseguenze del non vaccinarsi o comunque di gravi malattie che hanno colpito i propri figli, si sono esposte con lettere aperte rivolte al ministro.

Tra i tanti spicca Antonella Salimbene, una madre di Casalmaiocco, provincia di Lodi, che nel 2014 ha perso sua figlia Azzurra , che aveva 11 anni ed è morta dell’unica malattia per cui non era vaccinata.

La donna ha scritto a VanityFair.it la lettera che avrebbe voluto indirizzare al ministro: “Mi chiamo Antonella Salimbene e sono la mamma di tre splendidi bambini. O, meglio, di due bambini e di un angelo, di nome Azzurra, che ogni giorno che passa mi manca sempre di più”, ha esordito.

“Azzurra, il 20 marzo, se ne è andata per colpa di una meningite fulminante da meningococco C, perché non era vaccinata. La decisione di non vaccinarla l’ho presa io, non perché fossi contraria ai vaccini. Assolutamente. Ma perché chi avrebbe dovuto guidarmi verso la scelta giusta, basata su dati scientifici, ha ritenuto che questo vaccino fosse inutile”, ha poi continuato la mamma affranta.

“Ricordo la mia principessa, in tutta la sua bellezza, sdraiata su quel letto, i fili che la tenevano in vita, il bip continuo del suo cuore che stava cedendo, la nostra disperazione. Tutto per un vaccino mancato. Arriva il 20 marzo: ricordo la stanza gelida, le nostre mani che accarezzavano la sua pelle, le lacrime che scendevano dai suoi occhi. Chissà che cosa avrebbero voluto dirmi, quelle lacrime. Forse avrebbero voluto chiedermi: “Mamma, perché succede tutto questo?”, o forse: “Addio, mamma, mi mancherai”. Non lo saprò mai. Ma ancora oggi una voce rimbomba nel mio cervello, la voce del medico che annunciava che avrebbero staccato il macchinario che teneva in vita Azzurra, perché quel maledetto batterio le aveva bruciato il cervello”, aggiunge la mamma straziata dal dolore.

Poi l’accorato appello al ministro: “Azzurra ora non c’è più, ma prego ogni giorno che non ci siano più vittime di scelte sbagliate, vittime della disinformazione. Quando siamo piccoli, i nostri genitori ci insegnano che le promesse vanno mantenute, e lei, Salvini, sta cercando di mantenere quello che aveva annunciato in campagna elettorale. Ma ci insegnano anche che la nostra libertà non deve ledere chi ci è accanto. Il primo diritto dei bambini è vivere, e le nostre scelte spesso ce lo fanno dimenticare”.

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