WhatsApp, il regolamento ignorato che vieta l’uno ai minori

VEB

WhatsApp è di certo tra i social più utilizzati al mondo: l’app di messaggistica istantanea può contare su diversi milioni di utenti attivi ogni giorno, che si connettono da tutto il mondo, per tenersi connessi coi propri amici.

Una app molto diffusa soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione mondiale: su oltre 700 milioni di utenti totali, una buona fetta è addirittura minorenne.

Anche se in pochi lo sanno, l’uso in realtà sarebbe vietato per regolamento ai minorenni: “Proteggere la privacy dei bambini è particolarmente importante. Per questo motivo, WhatsApp non raccoglie né conserva dati personali o informazioni riconducibili a persone sul sito di WhatsApp o sui servizi di WhatsApp da persone sotto i 16 anni di età, e nessuna parte del servizio WhatsApp è diretto o destinato ad essere utilizzato da persone sotto i 16. Se hai meno di 16 anni, quindi si prega di non utilizzare il Servizio WhatsApp in qualsiasi momento e in qualsiasi modo.”

Il regolamento è chiaro, eppure secondo un sondaggio Mec-Skuola.net, il 70% dei ragazzi con meno di 16 anni usa WhatsApp tutti i giorni.

E questa non è neppure l’unica arte ignorata del regolamento dell’app: pochissimi sanno che WhatsApp è vietato agli utenti che si collegano da paesi ritenuti “simpatizzanti dei terroristi” da parte della Casa Bianca, ed inoltre è vietato  inviare messaggi con contenuti offensivi, razzisti e pornografici.

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