Vegetariano all’attacco col World Free Meet Day.
C’è chi la carne non la mangia per niente, c’è chi mangia quasi esclusivamente carne, e c’è chi ne mangia l’indispensabile, ammesso che sia indispensabile mangiarne.
E, infatti, la nuova tendenza non è più quella ideologica di eliminare del tutto la carne, ma di mangiarla essendo coscienti di quello che significa sotto vari aspetti: quello nutrizionale, quello ambientale, quello etico.
Tutto questo vuol dire, ovviamente, ridurre la quantità, il che, tutto sommato, non è una cosa impossibile.
Il sito del World Free Meet Day possiede un contatore che calcola il contributo di una persona, o di una comunità se si decide di aderire all’iniziativa, soprattutto in termini ambientali e sociali.
Ad esempio se si salta un pasto a base di carne, si può far risparmiare l’acqua utile alla sopravvivenza di circa nove persone.
In termini nutrizionali, vuol dire evitare 11 grammi di grassi animali, cioè due cucchiai di burro e 90 calorie.
Oppure. Se un’azienda di 500 persone facesse la medesima scelta, farebbe risparmiare anidride carbonica che equivale a sei voli andata e ritorno fra Zurigo e Londra.
Conclusione? Un pasto di carne in meno al giorno, non solo leva il medico di torno, ma fa bene all’ambiente.