Gli italiani indignati hanno fatto partire una protesta social, palpeggiandosi nei video e condividendoli online.
Un giudice italiano ha stabilito, infatti, che il contatto consensuale e indesiderato non è un atto di violenza sessuale o un crimine fintanto che dura meno di 10 secondi.
La sua controversa dichiarazione è stata fatta come parte dell’assoluzione di un uomo di 66 anni che ha ammesso di aver “palpeggiato” una studentessa, ma per “scherzo“.
A seguito di questa vicenda, il popolo di internet ha cominciato a condividere la protesta sui social media, inclusi Instagram e TikTok, condividendo clip di loro che si palpavano per 10 secondi.
In genere ogni clip mostra la loro faccia impassibile mentre parte un conto alla rovescia di 10 secondi.
Altri filmati includono persone che si accarezzano per nove secondi e si fermano poco prima che il timer raggiunga i 10 secondi. Poi dicono beffardamente alla telecamera che è solo uno scherzo e non un’aggressione.
Spesso contrassegnati con #10secondi o “palpata breve“, i video, come sottolinea il Daily Star, hanno lo scopo di dimostrare quanto possano essere snervanti 10 secondi, specialmente durante un’aggressione sessuale.
Nell’aprile 2022, un 66 anni, bidello di un liceo, ha ammesso di aver palpeggiato una studentessa di 17 anni nella tromba delle scale di una scuola.
Il collaboratore è arrivato a sorpresa dietro la ragazza mentre andava a lezione con un’amica, accarezzando le natiche e le mutande.
La vittima ha affermato di averle poi detto “Lo sai che stavo scherzando”.
Dopo che la ragazza ha denunciato l’incidente alla polizia, il collaboratore ha ammesso l’episodio, ma ha insistito sul fatto che si trattava solo di uno scherzo.
Nonostante i pubblici ministeri chiedessero una condanna a quattro anni di reclusione per violenza sessuale, il giudice ha archiviato il caso e ha dichiarato il collaboratore innocente.
Il giudice ha sostenuto che il palpeggiamento “non costituisce reato” perché non è durato più di 10 secondi.
La vittima si è detta indignata per la decisione del giudice, parlando al Corriere della Sera ha definito la norma uno “scherzo”.
Ha detto: “I giudici hanno stabilito che stava scherzando? Beh, per me non era uno scherzo”.
“Il custode è arrivato da dietro senza dire niente. Mi ha messo le mani nei pantaloni e dentro le mutande.
“Mi ha palpato il sedere. Per me questo non è uno scherzo. Non è così che un vecchio dovrebbe ‘scherzare’ con un adolescente“.
