L’ansia da prestazione, le notti insonni sui libri e la speranza di un buon voto. La vita dello studente è un percorso a ostacoli, e per superarlo, a volte, non basta solo lo studio. Entrano in gioco gesti, oggetti e piccole manie che compongono un affascinante universo di tradizioni e riti portafortuna nel mondo scolastico. Dalla scuola elementare all’università, ogni studente ha il suo piccolo segreto per ingraziarsi la sorte.

La Scaramanzia tra i Banchi di Scuola Italiani
In Italia, la scaramanzia è una cosa seria, quasi un’arte. E la scuola non fa eccezione. Una delle tradizioni più radicate riguarda l’esame di maturità, un vero e proprio rito di passaggio. A Pisa, ad esempio, è quasi d’obbligo per i maturandi toccare la lucertolina in bronzo a due code sulla porta centrale del Duomo in Piazza dei Miracoli. Si dice che porti fortuna per l’esame.
Un’altra usanza celebre sono i “100 giorni alla maturità”. In questa data, gli studenti di tutta Italia si cimentano nei riti più disparati: dal classico pellegrinaggio al santuario di San Gabriele dell’Addolorata in Abruzzo, al “rito della sabbia” sulla spiaggia di Ostia, dove si scrive il voto desiderato sulla sabbia sperando che le onde non lo cancellino prima del tramonto.
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Ma non è solo la maturità. Anche un semplice compito in classe può trasformarsi in un’occasione per sfoderare il proprio arsenale scaramantico:
- Indossare sempre lo stesso capo d’abbigliamento, come una felpa o un paio di calzini, durante ogni verifica importante.
- Utilizzare una penna “fortunata”, magari la stessa con cui si è preso un bel voto in passato. Guai a prestarla!
- Evitare di studiare determinate parti del programma all’ultimo momento, per una sorta di sfida alla sorte (una pratica, a dire il vero, poco raccomandabile).
- Entrare in aula poggiando prima il piede destro.
Secondo un’indagine di Skuola.net, circa 2 studenti su 3 ammettono di avere almeno un rito scaramantico prima di un esame. Un dato che dimostra come queste pratiche siano profondamente radicate nella cultura studentesca.
Gesti e Credenze Studentesche nel Mondo
Spostandoci fuori dai confini nazionali, scopriamo che ogni Paese ha le sue peculiari tradizioni. Questi riti ci mostrano quanto sia universale il bisogno di un piccolo aiuto dalla sorte.
- Giappone: Qui la fortuna ha un sapore. Durante il periodo degli esami, è molto comune che gli studenti mangino i “Katsuobushi”, fiocchi di tonnetto essiccato, il cui nome suona come il verbo “katsu”, vincere. Un altro snack gettonatissimo è il Kit Kat, la cui pronuncia “Kitto Katto” è simile all’espressione “kitto katsumon”, che significa “vincerai sicuramente”.
- Regno Unito: A Cambridge, gli studenti si affidano a “Tim”, una tartaruga di legno che si trova alla base della scala della sala da pranzo del Trinity College. Accarezzare la testa di Tim prima di un esame è considerato un gesto di buon auspicio.
- Corea del Sud: La notte prima di un esame importante, è assolutamente vietato mangiare cibi scivolosi come le zuppe di alghe. La credenza è che la conoscenza possa “scivolare via” dalla mente. Al contrario, si prediligono cibi appiccicosi come i dolci di riso, per far “attaccare” le nozioni.
- Stati Uniti: In molte università americane, come alla University of California, Berkeley, è tradizione strofinare il naso o la zampa della statua della mascotte del campus per attirare la buona sorte. Un po’ come si fa con il Porcellino a Firenze.
Come ha affermato l’antropologo Claude Lévi-Strauss, il pensiero magico non è un inizio rudimentale della scienza, ma un “sistema di pensiero parallelo”. Questi rituali, per quanto irrazionali possano sembrare, svolgono una funzione psicologica importante: aiutano a gestire l’ansia, a infondere fiducia e a creare un senso di controllo in una situazione stressante come un esame. Che si tratti di una penna speciale o di un dolce di riso, l’importante è affrontare la prova con la giusta carica.
FAQ: Domande Frequenti sui Riti Portafortuna a Scuola
Qual è il rito scaramantico più diffuso tra gli studenti italiani? Senza dubbio, indossare un capo d’abbigliamento specifico o un amuleto (come un cornetto rosso) durante un esame o un’interrogazione è una delle pratiche più comuni. Questo oggetto diventa un simbolo di sicurezza e delle vittorie passate, fornendo un supporto psicologico fondamentale per lo studente.
Esistono tradizioni portafortuna legate al cibo in Italia? Sebbene non diffuse come in Asia, anche in Italia esistono credenze legate al cibo. Alcuni studenti evitano di mangiare cibi pesanti prima di un esame per non “appesantire la mente”. Altri, invece, consumano alimenti ricchi di fosforo come il pesce, convinti che aiuti la memoria, unendo la scienza alla scaramanzia.
Perché gli studenti si affidano a questi rituali? Questi riti offrono un senso di controllo e riducono l’ansia in situazioni di forte stress e incertezza. Il gesto scaramantico fornisce una routine rassicurante e la sensazione di aver fatto “tutto il possibile” per il successo, andando oltre la semplice preparazione sui libri e agendo sulla sfera psicologica.
I riti scaramantici funzionano davvero? Scientificamente, non c’è alcuna prova che un rito possa influenzare l’esito di un esame. Tuttavia, il loro effetto placebo è potentissimo. Se uno studente crede che un determinato gesto lo aiuti, affronterà la prova con maggiore sicurezza e una mentalità più positiva, fattori che possono concretamente migliorare la performance.
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