“Il fenomeno è sicuramente più ampio di quanto riportato nelle cronache”. Sono state queste le parole pronunciate dal Presidente della Sin, Costantino Romagnoli, in riferimento a quello che è il problema allarmante dell’abbandono dei neonati in Italia, un fenomeno questo sempre più in crescita. Secondo una ricerca condotta dalla Società italiana di Neonatologia (Sin), in collaborazione con il progetto “Ninna ho”, su 550.000 bambini nati ogni anno, sono circa 400 quelli che non vengono riconosciuti dai loro genitori.
Talvolta spinte dal desiderio di assicurare ai loro piccoli un futuro migliore oppure per timore di perdere il posto di lavoro o perché si trovano in condizioni psicologiche non adeguate, sono queste alcune delle motivazioni che spingono alcune donne ad abbandonare i loro bambini. Si tratta di donne che avrebbero bisogno di un sostegno psicologico, di qualcuno con precise competenze che le possa guidare o incoraggiare a non abbandonare il proprio bambino.
“Su questo campione, il parto anonimo ha riguardato 56 neonati su un totale di 80.060 bambini nati, proporzione che rispecchia la media italiana. La maggior parte avviene in Italia Centrale e Settentrionale con rispettivamente 26 e 25 casi”, ha dichiarato Giovanni Rebay, manager del network KPMG promotrice del progetto insieme alla Fondazione Francesca Rava.