Una notizia assurda, di quelle che fanno accapponare la pelle: chi di noi non si è mai concesso il piacere di un gelato, e pensare che la poca accortezza di chi lo ha prodotto poteva costare la vita a noi o a noi nostri cari è veramente una cosa inaccettabile.
Ad Altamura, del latte non pastorizzato è stato infatti fatale a una bambina di 16 mesi residente ad Altamura. La bimba ha infatti contratto un’infezione mangiando un gelato prodotto con latte non pastorizzato e infetto dall’Escherichia coli.
Nello specifico, l’infezione che l’ha portata al decesso è la sindrome emolitica uremica (Seu). L’infezione colpisce prevalentemente i bambini (ma anche gli anziani) e si manifesta con diarrea e anche con sangue nelle feci e vomito.
Le autorità sanitarie regionali sono al lavoro da giorni per individuare i ceppi del batterio e la causa dell’infezione. Sono stati effettuati e sono tuttora in corso controlli in diversi esercizi commerciali e aziende del settore agroalimentare di Altamura.
“Allo stato attuale non c’è nessuna emergenza Seu in Puglia” si sono affrettati a chiarire dalla Regione, spiegando che “probabilmente la contaminazione – deriva dall’uso non corretto di latte crudo che non può essere assolutamente utilizzato per l’alimentazione umana se non previo trattamento termico”.
Si, ma comunque oltre alla piccola purtroppo deceduta vi sono altri tre piccoli che hanno contratto il virus, due piccoli ricoverati sono di Altamura mentre il quarto è campano ed è ricoverato a Napoli dopo essere transitato nei giorni scorsi dalla città murgiana.
Il ministero della salute ha chiesto alle autorità sanitarie pugliesi di intervenire per identificare le cause responsabili della Seu e disporre i provvedimenti a tutela dell’igiene e della salute pubblica.
Della questione non è stata ancora formalmente interessata la Procura di Bari che, tuttavia, alla luce del decesso della bambina avvenuto ieri, potrebbe essere chiamata nelle prossime ore a disporre accertamenti urgenti.