Celiachia, restano gratuiti i prodotti senza glutine

VEB

La malattia celiaca è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine soltanto in soggetti geneticamente predisposti. In questi, il glutine provoca una reazione anomala del sistema immunitario, che aggredisce l’organismo, in particolare i villi intestinali.

Nell’individuo celiaco, i villi regrediscono e la mucosa intestinale è danneggiata in misura proporzionale alla gravità dell’infiammazione, per cui l’intera superficie d’assorbimento delle sostanze nutritive si riduce o scompare completamente, provocando scompensi e malnutrizione.

La celiachia si trasmette per via genetica, cioè può colpire i membri della stessa famiglia; a volte questa malattia si scatena, o si manifesta per la prima volta, dopo un intervento chirurgico, dopo la gravidanza o il parto, dopo un’infezione virale o uno stress emotivo molto forte.

La celiachia può essere identificata con assoluta sicurezza attraverso la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale in corso di duodenoscopia. Gli accertamenti diagnostici per la celiachia devono necessariamente essere eseguiti  in corso di dieta comprendente il glutine.

Ad oggi, la dieta aglutinata è l’unica terapia disponibile per celiachia  e va eseguita con rigore per tutta la vita.

Celiachia, restano gratuiti i prodotti senza glutine

Celiachia gratuiti i prodotti senza glutine

Per la Coldiretti, si spendono 320 milioni all’anno in prodotti senza glutine. Se il mercato degli alimenti senza glutine, sottolinea Coldiretti, “è cresciuto del 20% all’anno, sono saliti al 58% i ristoranti che offrono ricette senza glutine. Un cambiamento di abitudini che è stato riconosciuto anche dal paniere Istat. Proprio nel 2015, infatti, ha sancito l’ingresso della pasta e dei biscotti gluten free per il calcolo dell’inflazione”.

Intanto nelle scorse ore è stato presentato il nuovo decreto sull’assistenza ai celiaci che verrà approvato durante la Conferenza Stato – Regioni, che garantisce ai circa 200mila celiaci italiani di mantenere il diritto all’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine. E’ stato effettuato un taglio sui tetti di spesa pari al 19%, che però non andrà a discapito dei consumatori del gluten free.

Revisionato anche il Registro Nazionale degli alimenti senza glutine erogabili, che garantisce ancora gli alimenti definiti “ad alto contenuto di servizio”, come piatti pronti e preparati, che consentono anche ai celiaci di adottare i prevalenti stili di vita.

Soddisfatta l’Associazione italiana celiachia (Aic) che sottolinea come siano stati evitati “tagli choc” e sia stata assicurata ai celiaci una corretta terapia.

Si sta intanto lavorando alla creazione di buoni digitali spendibili ovunque in Italia, anche al di fuori della propria Regione di residenza, per l’acquisto degli alimenti senza glutine.

E non sono soltanto parole: già in 4 Regioni i buoni sono digitali ed in mezza Italia l’accesso alla terapia senza glutine è possibile nelle farmacie ma anche al supermercato e nei negozi specializzati.

Il 22 novembre scorso è stato istituito un tavolo di lavoro fra ministero della Salute e ministero della Funzione Pubblica per favorire la spendibilità dei buoni in tutte le Regioni ed è allo studio una campagna di informazione sull’educazione alimentare senza glutine. Inoltre, sottolinea l’Aic, “continua l’impegno del ministero per la qualità degli alimenti senza glutine, come dimostra la disponibilità dell’industria a migliorare i profili nutrizionali dei prodotti”.

“Un obiettivo – annuncia il presidente dell’Aic Giuseppe Di Fabio – cui lavoreranno congiuntamente il ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica”.

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