Cervello, anche quello anziano rigenera i suoi neuroni

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Il cervello è principalmente formato da due tipi di cellule: cellule gliali e cellule nervose o neuroni. Nello specifico contiene 100 miliardi di neuroni e 100 trilioni di sinapsi.

I neuroni sono le fondamenta del sistema nervoso centrale che per lavorare bene devono: comunicare tra loro, attraverso delle giunzioni chiamate sinapsi e svolgere le normali attività metaboliche.

I neuroni sono caratterizzati da due proprietà fondamentali: eccitabilità e conducibilità.  Eccitabilità significa capacità di reagire agli stimoli (esterni o interni), trasformandoli in impulsi nervosi; la conducibilità consiste invece nella capacità di condurre un messaggio sotto forma di impulso elettrico verso altre parti dello stesso neurone o verso altri neuroni o altre cellule (muscolari, ghiandolari …).

Secondo numerosi studi condotti fino ad ora, i neuroni appartengono alle cosiddette popolazioni cellulari statiche (cellule perenni del Bizzozero), ossia perdono rapidamente e definitivamente, dopo i primi anni di vita postnatale, la proprietà di dividersi. I neuroni, tranne quelli che muoiono nel corso della vita, hanno dunque una durata di vita che coincide con quella dell’organismo. Si deduce, quindi, che in caso di lesioni gravi che interessino i corpi cellulari dei neuroni, le cellule nervose circostanti sono incapaci di proliferare e di riparare la perdita di sostanza.

Cervello, anche quello anziano rigenera i suoi neuroni

Cervello anche quello anziano rigenera i suoi neuroni

Ci è stato insegnato, insomma, che nasciamo con un bagaglio di moltissimi neuroni destinati a ridursi progressivamente con l’età, e che la possibilità di crescita di nuove cellule cerebrali in età adulta è impossibile. L’invecchiamento è stato sempre considerato quindi inevitabile e, quasi come consolazione, si è identificato lo sviluppo della saggezza in età matura con il rafforzamento dei collegamenti tra neuroni, le cosiddette sinapsi.

Ed invece, contrariamente a quanto si è sempre pensato, anche quando si è anziani il cervello, se sano, continua a rigenerarsi come quello giovane, grazie alla produzione di nuovi neuroni: lo dimostra per la prima volta nell’uomo la ricerca della Columbia University, coordinata dall’italiana Maura Boldrini. Il risultato è pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell.

Nello specifico, si è visto che gli anziani sono emotivamente e cognitivamente più capaci di quanto si credesse: possono produrre migliaia di nuovi neuroni, al pari dei giovani, e nel loro cervello il volume della struttura che controlla le emozioni, chiamata ippocampo, equivale a quello caratteristico di un cervello giovane. Unica differenza è la vascolarizzazione, meno diffusa nel cervello anziano.

La ricerca ha analizzato la riproduzione delle cellule nel cervello umano prendendo in esame l’ippocampo di 28 soggetti sani tra i 14 e i 79 anni, morti all’improvviso. Per la prima volta, dei ricercatori hanno fotografato i neuroni appena formati di diversi soggetti campione e lo stato dei loro vasi sanguigni all’interno dell’intero ippocampo umano, subito dopo la morte. Il team, inoltre, aveva stabilito che i soggetti in vita non erano affetti da disturbi cognitivi e non avevano sofferto di depressione o assunto antidepressivi.

I cervelli più vecchi fra quelli studiati, dunque, hanno prodotto nuove cellule cerebrali. “Abbiamo trovato un numero simile di progenitori neurali intermedi e migliaia di neuroni immaturi” fra i soggetti delle varie età, scrivono gli studiosi della ricerca.

Le uniche differenze riscontrate dai ricercatori risiedono nella vascolarizzazione, con un numero inferiore di vasi sanguigni nelle persone anziane, e nella cosiddetta “neuroplasticità”, a causa di una proteina – chiamata Psa-Ncam – le cui concentrazioni risultano superiori nei giovani.

Il fatto che anche nel cervello anziano continuino a rigenerarsi i neuroni significa quindi “che con uno stile di vita sano, un ambiente stimolante, interazioni sociali ed esercizio, possiamo mantenere sani e funzionanti i nostri neuroni, e contribuire ad un invecchiamento sano”.

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