Oggi è un attore affermato, ha una solida posizione economica e può essere fiero della sua famiglia, dei suoi avi e di quello che è riuscito a costruire da solo, ma anche nella vita di Christian De Sica non sono mancati i momenti bui, nonostante fosse figlio del grande ed Vittorio.
Vittorio De Sica fu senza dubbio un grandissimo regista e attore, ma a quanto pare anche grande giocatore, e così quando morì nel 1974 lasciò la famiglia in una disastrosa situazione economica a causa dei debiti.
“Quando è morto mio padre avevo 23 anni e non c’avevamo ‘na lira – ha rivelato Christian in un’intervista a Libero – Non ci ha lasciato in una situazione economica felice, piano piano ho ricostruito tutto. Ho sempre avuto l’etichetta del figlio di papà e me la porterò nella tomba. Adesso ne ho anche un’altra, quella del papà di Brando“.
Al giornale ha raccontato anche l’incredibile rapporto che ha con la moglie: “Io senza mia moglie Silvia non sarei quello che sono: una donna innamorata ti dà il coraggio di fare cose impensabili. Il nostro segreto? Essere cresciuti insieme, ci siamo innamorati quando lei aveva 14 anni e io 21. Frequentavo casa Verdone perché ero compagno di banco di Carlo. Ho fatto a botte con lui prima di fidanzarmi perché diceva che Silvia (sorella di Carlo) era una ragazzina e la dovevo lascia stà“, ha detto alla giornalista Antonella Luppoli.
Naturalmente è orgogliosissimo anche dei suoi figli”Maria Rosa è bravissima con la sua Mariù de Sica. Brando sta facendo dei sopralluoghi per Mimì e il principe delle tenebre, scritto con Ugo Chiti e prodotto dalla Pago (casa di produzione dell’ultimo film di Tornatore). E’ un noir ambientato a Napoli. Poi, ho un nipote, Andrea, che è al Festival del Cinema di Torino come unico italiano in gara. A casa nostra è come nelle cioccolaterie: qui si fa cinema dal 1901″.