Perché studiare gli asteroidi è una priorità crescente per la scienza planetaria?
Gli asteroidi near-Earth (NEA) sono oggetti celesti che orbitano abbastanza vicino al nostro pianeta da rappresentare, in alcuni casi, una potenziale minaccia. Secondo la NASA e il database CNEOS (Center for Near-Earth Object Studies), sono oltre 30.000 gli asteroidi noti che si avvicinano regolarmente alla Terra, ma le stime globali ne indicano oltre un milione.

Sebbene i sistemi attuali riescano a monitorare dimensioni, velocità e traiettoria con elevata precisione, la composizione chimica e fisica degli asteroidi resta in gran parte sconosciuta. Ed è proprio su questo aspetto che si concentrano ora le ricerche più avanzate.
“Conoscere la traiettoria non basta. È la composizione che determina come e se possiamo intervenire,” — Dr. Tim Trilling, astronomo, University of North Atlantic
Un progetto innovativo per classificare gli asteroidi: rapidità e scala
Per affrontare questa lacuna, un nuovo studio guidato dal professor Timothy Trilling e dallo studente Carlos Cantelas, dell’Università del Nord Atlantico, punta a mappare in tre anni la composizione di oltre 1.000 asteroidi potenzialmente pericolosi.
Il progetto si avvale di telescopi d’avanguardia situati alle Hawaii e in Australia, utilizzando la MuSCAT (Multicolor Simultaneous Camera), una strumentazione sviluppata inizialmente per analizzare le atmosfere degli esopianeti.
Secondo Phys.org, l’uso della MuSCAT permette un balzo in avanti nella velocità: da 30-40 oggetti l’anno con la spettroscopia tradizionale, a oltre 300 analisi annuali.
Come funziona il metodo e cosa ci dice
La tecnica si basa su un’analisi semplificata della luce riflessa in quattro bande di colore, invece che nelle centinaia della spettroscopia classica. Pur sacrificando la precisione fine, questo approccio consente di identificare i principali tipi di materiale — roccia, metallo o aggregati porosi — in tempi molto più rapidi.
“Rinunciamo a una parte del dettaglio, ma guadagniamo in scala e velocità. È una rivoluzione operativa,” — Carlos Cantelas
Il risultato sarà un catalogo composizionale pubblico, che fornirà un indice di probabilità per ciascun asteroide e diventerà un riferimento per astronomi, ingegneri aerospaziali e responsabili delle strategie di difesa planetaria.
Asteroidi e sicurezza: perché la composizione è fondamentale
Quando un oggetto spaziale minaccia la Terra, sapere se è composto da ferro compatto o materiale friabile cambia completamente la risposta possibile: deviarlo, disintegrarlo o lasciarlo decadere naturalmente.
Attualmente, solo un numero molto limitato di asteroidi è stato classificato con sicurezza in termini compositivi. Questo rende le decisioni su eventuali interventi (come missioni di deviazione) più incerte e rischiose.
La NASA, attraverso il programma DART (Double Asteroid Redirection Test), ha dimostrato la fattibilità di modificare la traiettoria di un asteroide. Ma per generalizzare l’approccio, serve sapere in anticipo di cosa è fatto l’oggetto.
Un’indagine che apre nuovi scenari anche per la scienza pura
Oltre all’aspetto difensivo, questa ricerca ha importanti implicazioni scientifiche. Gli asteroidi sono residui primordiali del sistema solare e, come tali, custodiscono informazioni uniche sull’origine dei pianeti e sulla distribuzione dei materiali nello spazio.
I primi risultati, ottenuti nel 2023 da Cantelas e riportati su Astronomy & Astrophysics Letters, hanno rivelato una composizione più diversificata del previsto, con la scoperta di minerali rari in oggetti apparentemente ordinari. Questo suggerisce percorsi di formazione molto differenti, sollevando domande su come questi corpi siano migrati nelle vicinanze terrestri.
FAQ – Domande frequenti sugli asteroidi vicini alla Terra
Gli asteroidi sono davvero una minaccia concreta per la Terra?
Potenzialmente sì, ma il rischio è estremamente basso. Tuttavia, il monitoraggio costante è essenziale per una risposta tempestiva.
La composizione può essere determinata solo dallo spazio?
No. Con strumenti come MuSCAT, anche osservatori terrestri possono ottenere dati significativi.
Esistono missioni spaziali che hanno studiato da vicino un asteroide?
Sì. Missioni come OSIRIS-REx (NASA) e Hayabusa2 (JAXA) hanno raccolto campioni da Bennu e Ryugu, portandoli sulla Terra per analisi dettagliate.
Conclusione: comprendere gli asteroidi per proteggere la Terra e conoscere l’Universo
L’indagine sulla composizione degli asteroidi vicino alla Terra rappresenta una nuova frontiera della ricerca astronomica, che unisce sicurezza planetaria e scienza fondamentale. Grazie a metodi innovativi come quello sviluppato da Trilling e Cantelas, potremo prepararci meglio a un’eventuale minaccia futura e, al contempo, decifrare la storia primordiale del nostro sistema solare.
Fonti autorevoli:
- NASA CNEOS: https://cneos.jpl.nasa.gov
- Phys.org: https://phys.org/news
- Astronomy & Astrophysics Letters: https://www.aanda.org
- Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics: https://cfa.harvard.edu
- JAXA Hayabusa2: https://global.jaxa.jp/projects/sas/hayabusa2