In Croazia, una città ha adottato una soluzione innovativa al problema cronico della carenza di posti negli asili nido: incentivare economicamente i nonni che si prendono cura dei propri nipoti. Si tratta di un modello virtuoso, già attivo dal 2018 nella città di Samobor, che si ispira alle politiche familiari adottate con successo nei Paesi Scandinavi, in particolare in Svezia, e che potrebbe rappresentare una strada da seguire anche per altri Paesi europei, inclusa l’Italia.

Una risposta concreta alla carenza di strutture per l’infanzia
A Samobor, cittadina croata situata nei pressi di Zagabria, il numero di bambini in lista d’attesa per un posto all’asilo ha spinto l’amministrazione locale a introdurre una misura alternativa: invece di costruire nuove strutture a costi elevati, si è scelto di valorizzare il ruolo educativo e sociale dei nonni.
Il progetto prevede un aumento mensile della pensione pari a circa 360 euro per ogni nipote affidato alle cure dei nonni. Un’iniziativa che ha riscosso un successo immediato: secondo l’agenzia AFP, già 28 nonni hanno aderito al programma sin dal suo avvio. Una cifra che, seppur contenuta, dimostra la fattibilità e la validità del modello.
Benefici economici, sociali e psicologici
I vantaggi non si limitano all’aspetto economico. Studi condotti da fonti autorevoli come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la Harvard Medical School evidenziano che l’interazione tra bambini e anziani favorisce lo sviluppo emotivo dei più piccoli e riduce significativamente il senso di isolamento tra gli anziani. Un rapporto intergenerazionale stabile può dunque prevenire fenomeni come la depressione senile e rafforzare il senso di comunità.
Il confronto con l’Ungheria e un potenziale spunto per l’Italia
Anche in Ungheria esistono esperienze simili, sebbene di natura volontaria: numerosi anziani collaborano con associazioni civiche per supportare le famiglie, offrendo assistenza gratuita. Tuttavia, l’approccio croato – con un riconoscimento economico ufficiale – rappresenta un modello strutturato che unisce welfare familiare e sostenibilità finanziaria per le amministrazioni locali.
L’Italia, dove il ruolo dei nonni è già centrale nel tessuto familiare, potrebbe prendere esempio da questa iniziativa. In un contesto in cui i servizi per l’infanzia sono spesso carenti o disomogenei, soprattutto nel Sud del Paese, una misura simile potrebbe alleggerire il carico sulle famiglie e valorizzare ulteriormente l’apporto delle generazioni più anziane.
Un modello replicabile in tutta Europa?
Il caso di Samobor mostra come politiche familiari innovative possano nascere anche in contesti locali e diventare best practice a livello europeo. Con il supporto di fondi strutturali UE e con il coinvolgimento delle comunità locali, questo tipo di intervento potrebbe rappresentare una delle risposte più efficaci alla crisi demografica e alla crescente domanda di servizi di cura per l’infanzia.