La Curcuma oltre alla mente potrebbe prevenire il cancro

VEB

Il 9 luglio gli Atti della National Academy of Sciences hanno riportato la scoperta di un meccanismo d’azione legato alla curcumina, un composto che si verifica nella spezia della curcuma, contro il cancro; La curcumina, il principio attivo di  Curcuma longa , è stata utilizzata in medicina sin dai tempi antichi“, scrive Sourav Banerjee dell’Università della California, San Diego “Tuttavia, gli obiettivi terapeutici e le segnalazioni ricevute dalla curcumina sono stati enigmatici nonostante la ricerca estesa“. Utilizzando la tecnica della cristallografia a raggi X, è stato determinato che la curcumina si lega e inibisce DYRK2, un enzima che regola il proteasoma 26S, disturbando l’attività del proteosoma 26S nelle cellule tumorali, la curcumina altera la proliferazione delle cellule tumorali.

Pianta erbacea perenne, dal caratteristico rizoma di colore giallo, originaria dell’asia meridionale, india e Indonesia, la Curcuma è una spezia nota anche con il nome di zafferano delle indie ed è largamente utilizzata nella cucina indiana e mediorientale.

Si ricava da una pianta chiamata Curcuma Longa, coltivata principalmente nel sud dell’India. La radice è un grosso rizoma cilindrico, ramificato, di colore giallo o arancione, fortemente aromatico, che costituisce la parte di maggior interesse commerciale della pianta.

Per prosperare, le curcuma necessitano di una temperatura ambientale compresa tra i 20 ed i 30°C, oltre che di una notevole quantità di precipitazioni annuali. Le piante vengono raccolte annualmente e, normalmente, una parte dei rizomi si conserva per la coltivazione della stagione successiva.

Dal rizoma giallo della curcuma si ottengono la polvere di curcuma, la spezia appunto, e una sostanza gialla adoperata in tintoria.

I rizomi vengono bolliti ed essiccati al sole o in forno, e dopo vengono schiacciati in una polvere giallo-arancio. Il suo ingrediente attivo è la curcumina che ha un sapore terroso, amaro, piccante ed estremamente volatile, mentre il colore si conserva nel tempo.

Questa radice si impiega da oltre 5000 anni nella medicina ayurvedica come depurativo generale, digestivo, antinfiammatorio, contro la dissenteria, artrite e disturbi epatici. La radice contiene curcumina, proteine, glucosio, vitamina C e fruttosio.

La curcuma, oltre che dare sapore, è, come lo zafferano, un colorante alimentare. Oltre che in varie ricette, essa ha applicazione in bevande, prodotti da forno, prodotti lattiero-caseari, gelati, yogurt, biscotti, popcorn, dolci, cereali, salse, gelatine, ecc. Tra gli additivi alimentari codificati dall’Unione europea, la curcumina, per una serie di circostanze, occupa il primo posto: E100.

Come abbiamo già accennato, questa spezia è da millenni usata per le sue proprietà, ma arriva anche un’ulteriore conferma dalla scienza riguardo i suoi benefici per corpo e mente.

Curcuma un toccasana per corpo e mente

In primis si è dimostrato che la curcuma è un buon alleato per la memoria: a dirlo una ricerca condotta dall’Università della California pubblicata sull’American Journal of Geriatric Psychiatry che ha preso in esame  40 adulti tra i 50 e i 90 anni con lievi disturbi della memoria. La ricerca ha dimostrato risultati migliori del 28% su chi aveva assunto curcuma ogni giorno.

E non solo: i benefici  riscontrati nel campione preso in esame riguardavano anche un lieve miglioramento dell’umore e delle regioni del cervello che controllano le funzioni emotive e della memoria. Ecco perché la curcuma potrebbe avere un peso decisivo, in futuro, nella cura dell’ Alzheimer.

Gli studiosi non sono ancora sicuri del modo in cui essa agisca, tuttavia gli esperti ritengono che le sue benefiche proprietà riescano a ridurre l’infiammazione cerebrale, “che è stata collegata sia alla malattia di Alzheimer sia al disturbo depressivo maggiore”.

Altre proprietà farmacologiche conosciute e dimostrate sono quelle coleretiche-colagoghe, che favoriscono la produzione della bile e il suo deflusso nell’intestino; la curcuma può quindi migliorare la salute del fegato, contribuire ad eliminare gli eccessi di colesterolo e facilitare la digestione dei pasti abbondanti e ricchi di grassi.

Il modo migliore per consumare questa spezia è a crudo, per mantenere le sue proprietà, aggiungendola a fine cottura nelle pietanze insieme al pepe nero oppure olio d’oliva. La dose ideale? 3-5 grammi al giorno, meglio se associata al pepe nero o all’olio per migliorare l’assorbimento che altrimenti sarebbe difficoltoso per il nostro organismo. Un’altra modalità di assunzione della curcuma è l’aggiunta della spezia in un 1 litro di acqua portata ad ebollizione e bevuta in due tazze di tè al giorno, magari in aggiunta al miele ed a un pizzico di pepe nero.

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