Depressione perinatale, non lasciare la futura mamma da sola

VEB

Comunemente si pensa che la gravidanza sia il momento più bello nella vita di una donna, e in moltissimi casi è vero, ma questo non vuol dire che la futura neo mamma non provi sentimenti contrastanti, non si lasci prendere dall’ansia o addirittura, quando non supportata adeguatamente, possa cadere in depressione.

La donna può sentirsi attraversata da sentimenti contrastanti, di gioia e felicità, ma anche di timore, ansia, inadeguatezza ed incertezza su quel che succederà. Soprattutto nelle prime settimane, inoltre, ci può essere una difficoltà di ordine psicologico nel prendere confidenza con la nuova condizione, specialmente se si tratta di una gravidanza non programmata o, a maggior ragione, non desiderata.

Prendersi cura del proprio benessere emotivo è indispensabile sia per riuscire a godersi la gravidanza, sia per proteggere il bambino che cresce nel pancione. Un disturbo di tipo psicopatologico può infatti interferire con il buon proseguimento della gravidanza stessa, con la salute del feto e successivamente del neonato.

Si parla quasi sempre della depressione post partum, successiva alla nascita del bambino, ma la depressione può insorgere anche durante la gravidanza. Gli studi in generale sono non molti e poco uniformi, purtroppo.

In Italia si stima che circa 90 mila donne ogni anno soffrono di depressione perinatale. Purtroppo soltanto la metà ha un’assistenza adeguata.

ONDA, Osservatorio nazionale per la salute della donna e di genere, ha fatto ripartire la campagna Un sorriso per le mamme, che ha lo scopo di combattere la depressione durante la gravidanza e dopo il parto.

In genere accade che il 13% abbia un disturbo dell’umore durante le prime settimane dopo il parto. Il 14,5% ha nei primi tre mesi postnatali episodi depressivi maggiori o minori e il 20% ha problemi nel primo anno dopo il parto.

Si tratta di una malattia spesso sottovalutata medici e da pazienti. E’ questo il motivo che ha spinto Onda a occuparsene in maniera concreta.

Il progetto, nato nel 2010 e organizzato dall’ASST Fatebenefratelli Sacco con il patrocinio di Onda, prevede anche l’aggiornamento della rete di centri di riferimento presenti in tutta Italia preposti all’assistenza e alla cura della malattia e una campagna di informazione attraverso la pagina Facebook “Un sorriso per le mamme”.

Attraverso il sito internet (www.depressionepostpartum.it) le future mamme e le neomamme, avranno la possibilità di cercare i nominativi e le attività dei centri di supporto per la depressione perinatale, e non solo. Potranno infatti usufruire del servizio “L’esperto risponde” che permette di chiedere supporto a uno specialista.

Il progetto ha già portato alla realizzazione di un network di centri di supporto che si occupano di depressione perinatale tra gli Ospedali con i Bollini Rosa e non solo, che oggi conta ben 22 centri di eccellenza nella prevenzione più altri 17 centri di riferimento e vede il coinvolgimento di oltre una decina di associazioni pazienti.

Ricordiamo che l’importante è non lasciare sola la futura neo mamma anche perché sono diversi gli interventi di dimostrata efficacia che tutelano la sua serenità: sedute di psicoterapia, esercizi di rilassamento muscolare, tecniche di rilassamento specifiche per donne che soffrono di ansia in gravidanza, interventi preventivi e di tutela del sonno.

Persino i farmaci, che fino a pochi anni fa venivano banditi non appena si veniva a conoscenza della gravidanza, oggi sono stati rivalutati. Si è visto infatti che un disturbo d’ansia o una depressione non curati sono più rischiosi per la salute di madre e figlio, rispetto al proseguimento delle terapie ritenute necessarie. Quindi via libera, nei casi in cui sia effettivamente necessario, anche a un intervento farmacologico, ovviamente con la supervisione costante dello specialista che segue la futura mamma.

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