Dimagrire in fretta? Attenzione alla frequenza cardiaca

VEB

Quando si vuole perdere peso è essenziale una dieta ipocalorica: qualsiasi regime alimentare si scelga di seguire, è importante assumere meno calorie di quante ne servano giornalmente, per andare così ad intaccare il grasso, bruciandolo.

Ma una parte da leone la fa anche lo sport: muoversi ogni giorno, con costanza, aiuta a perdere peso più velocemente.

Se all’inizio, in caso di forte sovrappeso, bastano passeggiate e qualche esercizio elementare, più si va avanti e più c’è bisogno di allenamenti più mirati.

Ad esempio bisogna fare attenzione anche alla propria frequenza cardiaca: in che senso?

Iniziamo subito col dire che con il termine frequenza cardiaca si intende il numero di volte in cui il cuore batte ogni minuto, valore riassunto dalla sigla bpm, ovvero battiti per minuto. 

Se normalmente a riposo i battiti cardiaci sono ricompresi in un range tra i 60 e i 100, per dimagrire bisogna lavorare in regime aerobico, mantenendo una frequenza cardiaca pari a circa il 60-70% della frequenza cardiaca massima, un limite oltre il quale il vostro corpo inizia a consumare zuccheri invece di bruciare i grassi.

Il calcolo può apparire complesso, ma in realtà è semplice: per un uomo che vuole bruciare i grassi si prende come valore di riferimento per la frequenza cardiaca 220, sottraendo la propria età e moltiplicando prima per 0,6 e poi per 0,7, che rappresentano rispettivamente la minore e la maggiore frequenza cardiaca ideale. 

Per quanto riguarda le donne, restano identici i valori di 0,6 e 0,7, ma quello che cambia è il valore di riferimento dei battiti al minuto, che è di 226 invece di 220. 

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