Le persone alle prese con un disturbo alimentare in genere non avranno tutti i segni ed i sintomi in una sola volta, i segnali di allarme variano relativamente alle tipologie di disturbi dell’alimentazione e non sempre rientrano in categorie prefissate, piuttosto, esiste una panoramica generale dei tipi di comportamenti che possono indicare un problema legato appunto ad eventuali disturbi alimentari.
L’adolescenza è una fase di transizione e cambiamenti che coinvolge le abitudini dei ragazzi, stravolgendole. La rivoluzione è specialmente fisica perché, oltre alla crescita e sviluppo, è durante l’adolescenza che il corpo e le sue trasformazioni vengono poste al primo posto nell’attenzione del ragazzo.
I disturbi alimentari che spesso conseguono a questa fase di repentine trasformazioni non sono che richieste d’amore e di conferme disperate.
Tra i disturbi alimentari tipici di questa fase c’è l’anoressia: il percorso verso l’anoressia inizia solitamente con una dieta molto ferrea, passa per un controllo maniacale delle calorie ingerite e il rifiuto del cibo con la conseguenza di intaccare le funzioni vitali del corpo stesso.
Al pari dell’anoressia troviamo la bulimia e il BED, il disordine alimentare incontrollato. In entrambi i casi il ricorso al cibo subentra per colmare un vuoto emotivo ben preciso. In questo caso il senso di disagio è raddoppiato dal senso di colpa seguito all’abbuffata che costringe la persona ad escogitare pratiche pericolose per smaltire le calorie in eccesso.
Avere un disordine alimentare non ha nulla a che fare con scorrette abitudini alimentari, non ha a che fare con l’assunzione di carboidrati o grassi, ha a che fare con comportamenti compulsivi e con il sentire di avere un valore personale solo se il proprio peso rimane al di sotto di un certo livello, perché questa è la strada per dimostrare a se stessi che sono forti abbastanza per avere il controllo addirittura sulla biologia.
Disturbi alimentari giovani donne sono le più esposte
In Italia si stima che siano più di 3 milioni le persone affette da disturbi dell’alimentazione di cui il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini.
Il dato è stato presentato al ministero della Sanità in occasione della Terza Giornata sulla Salute delle donne.
La maggiore vulnerabilità osservata nel sesso femminile in età adolescenziale o giovane adulta sembra confermare ancora una volta che questi disturbi sono associati a difficoltà nelle fasi di passaggio dall’infanzia alla vita adulta, scatenate dai cambiamenti fisici e ormonali che caratterizzano la pubertà.
I dati epidemiologici indicano inoltre che l’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi.
Per quanto riguarda la bulimia, ogni anno si registrano 12 nuovi casi ogni 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi tra gli uomini. Per entrambi i disturbi la fascia di età in cui l’esordio si manifesta più spesso è quella compresa tra i 15 e i 19 anni.
L’anoressia è la terza più comune “malattia cronica” fra i giovani: pazienti con anoressia fra i 15 ed i 24 anni hanno un rischio di mortalità 10 volte superiore a quello dei coetanei. Il numero di decessi in un anno per anoressia nervosa si aggira intorno al 6%, al 2% per bulimia nervosa e sempre intorno al 2% per gli altri disturbi alimentari non specificati.
Di fronte a questi dati, è evidente come il fenomeno abbia anche una forte implicazione di politica sanitaria, perché la programmazione e l’organizzazione dei servizi dovrebbero riuscire a garantire il riconoscimento precoce dei casi, anche tramite protocolli di collaborazione con i pediatri di libera scelta e con i medici di medicina generale.