Massachusetts, USA – Una storia di sopravvivenza straordinaria arriva dal cuore di un cantiere edile, dove nel 2021 una giovane operaia è rimasta sepolta viva per oltre 30 minuti dopo il crollo di una trincea. Si tratta di Ashley Piccirilli, 32 anni, che oggi è considerata un simbolo di resilienza e sangue freddo in situazioni estreme.

Il crollo della trincea: una giornata di lavoro trasformatasi in incubo
Ashley aveva appena iniziato il suo nuovo impiego in un cantiere del Massachusetts, quando si è verificato l’imprevedibile. Mentre lei e altri operai stavano installando una conduttura fognaria all’interno di una trincea profonda circa quattro metri, il terreno ha improvvisamente ceduto, travolgendo completamente la giovane donna. La massa di terra l’ha sepolta in pochi istanti, lasciandola senza possibilità di movimento e con gravi difficoltà respiratorie.
“Ho sentito solo il suono della terra che crollava, come un vento fortissimo. Non ho avuto il tempo di pensare”, ha raccontato Ashley.
La calma che le ha salvato la vita
Nonostante fosse completamente immobilizzata e con un polmone collassato, dieci costole fratturate e diverse lesioni interne, Ashley è riuscita a mantenere la calma. Un fattore determinante per la sua sopravvivenza è stato l’addestramento militare ricevuto in passato. Abituata a gestire situazioni critiche, ha saputo controllare la respirazione e conservare le energie mentre attendeva i soccorsi.
“Sapevo che mi stavano cercando. Non pensavo alla morte, solo a come uscire viva da lì”, ha spiegato.
Il salvataggio dopo 45 minuti sotto terra
Dopo circa tre quarti d’ora, i vigili del fuoco sono riusciti a localizzarla e a liberarla. Solo una volta fuori, il dolore fisico si è fatto sentire con violenza. In ospedale, i medici hanno rilevato danni gravissimi: una clavicola rotta, lo sterno fratturato, il diaframma compromesso, una perforazione arteriosa e la necessità di rimuovere la milza. Inoltre, il fegato risultava lesionato per il 20%.
Ashley ha affrontato un lungo percorso di guarigione: 30 giorni di degenza ospedaliera, un intervento chirurgico complesso e oltre un anno di fisioterapia quotidiana per recuperare la mobilità.
Una testimonianza di forza mentale e determinazione
Secondo il chirurgo che l’ha operata, il dottor Kramer, la sua attitudine mentale ha avuto un impatto diretto sul buon esito della riabilitazione:
“I pazienti che affrontano i traumi con una mentalità positiva tendono a rispondere meglio ai trattamenti”.
Ashley concorda e afferma che proprio la sua formazione militare le ha insegnato a restare lucida nei momenti più difficili.
Un messaggio di speranza e consapevolezza
Oggi Ashley guarda a quell’esperienza come a una prova durissima ma trasformativa. La sua storia non solo mette in luce i rischi reali dei cantieri edili e la necessità di maggiori misure di sicurezza, ma anche il potere della preparazione mentale nella gestione delle emergenze.
Il caso di Ashley Piccirilli rimane un potente esempio di sopravvivenza, resilienza e determinazione umana.