Negli ultimi anni, una misteriosa formazione rocciosa nel cuore dell’Antartide ha catturato l’attenzione del web. Situata tra i Monti Ellsworth, questa vetta dalla forma sorprendentemente regolare è stata ribattezzata “la piramide antartica”. Le sue linee geometriche hanno alimentato teorie cospirazioniste e supposizioni sensazionalistiche, spingendo alcuni a ipotizzare legami con antiche civiltà come quella egizia. Ma cosa c’è davvero dietro questa enigmatica montagna?

Una montagna, non una piramide costruita
Contrariamente alle teorie più fantasiose, la “piramide” non è affatto un’opera dell’uomo. Gli esperti confermano che si tratta di una formazione naturale nota come nunatak — un picco roccioso che emerge dalla superficie ghiacciata. Queste strutture si formano attraverso lunghi processi geologici e sono comuni in ambienti glaciali come quello antartico.
I Monti Ellsworth: un gigante di ghiaccio e roccia
Questa particolare cima si trova nella catena dei Monti Ellsworth, la più alta dell’Antartide, scoperta dall’esploratore americano Lincoln Ellsworth durante un volo transcontinentale nel 1935. Estesa per circa 400 chilometri di lunghezza e 50 di larghezza, la catena si trova in una regione rivendicata dal Cile. Le coordinate esatte della famosa “piramide” sono 79°58’39.25”S, 81°57’32.21”W — visitabili anche tramite Google Maps.
Perché ha una forma così “perfetta”?
La forma piramidale che ha fatto tanto discutere è il risultato di fenomeni erosivi naturali, tipici delle zone glaciali. In particolare, il ciclo di gelo e disgelo scolpisce le rocce nel tempo, creando spigoli netti e geometrie affascinanti. L’acqua che penetra nelle fessure durante il giorno gela di notte, espandendosi e frantumando lentamente la roccia. Dopo millenni, il risultato può sembrare opera di architetti antichi, ma è frutto esclusivo della natura.
Nunatak: sentinelle del paesaggio glaciale
I nunatak svolgono un ruolo importante nella geografia antartica. Sporgendo dal ghiaccio, sono spesso usati come punti di riferimento per la navigazione e talvolta ospitano stazioni di ricerca temporanee. Nonostante la loro imponenza, le condizioni climatiche estreme (con temperature medie di circa -30 °C) rendono queste aree inospitali per qualsiasi tipo di civiltà antica.
Teorie cospirazioniste e realtà scientifica
Le immagini satellitari emerse online nel 2016 hanno innescato un’ondata di speculazioni: basi aliene, piramidi preistoriche, insabbiamenti governativi. Tuttavia, geologi e glaciologi sono unanimi: ciò che vediamo è una cima montuosa modellata da processi geologici perfettamente spiegabili. La somiglianza con la Grande Piramide di Giza è puramente coincidenziale.
Un’Antartide verde nel passato?
A rendere più affascinanti queste storie c’è un fondo di verità scientifica. Milioni di anni fa, l’Antartide era ricoperta da foreste rigogliose e abitata da una fauna diversificata. Ma questo avvenne ben prima della comparsa dell’uomo sulla Terra. Oggi, le “piramidi di ghiaccio” sono solo spettacolari manifestazioni del potere erosivo della natura.
Conclusione
La “piramide” in Antartide è senza dubbio una delle meraviglie geologiche più discusse degli ultimi anni. Ma dietro il mistero non si celano civiltà perdute né visitatori extraterrestri: è la Terra stessa, con i suoi cicli millenari, a plasmare forme che stimolano l’immaginazione. E, a volte, la verità naturale può essere affascinante quanto la fantasia.