Epilessia, intera classe preparata ad affrontare le crisi del loro compagno

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L’epilessia è una sindrome caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche dovute all’iperattività di alcune cellule nervose cerebrali, i neuroni.

Tali crisi comprendono un insieme di manifestazioni caratterizzate da brevi episodi di perdita di conoscenza (assenze) e da alterazioni sensitive, psichiche o motorie, più o meno accompagnate da spasmi o da contrazioni della muscolatura scheletrica di tipo convulsivo.

Questi eventi possono avere una durata molto breve, tanto da passare quasi inosservate, fino a prolungarsi per lunghi periodi. Nell’epilessia, le convulsioni tendono a ripetersi e non vi è una causa rilevabile nell’immediato, mentre un attacco che si verifica a seguito di una specifica motivazione non è considerato un caso di epilessia.

Alcune convulsioni possono sembrare momenti di imbambolamento, altre causano la caduta del soggetto, tremori o scosse e la perdita di consapevolezza di quanto sta accadendo.

In genere la diagnosi consiste nell’escludere altre possibili condizioni che possano causare sintomi simili, ricorrendo a tecniche di imaging biomedico del cervello e esami del sangue. La diagnosi di epilessia spesso può essere confermata mediante l’elettroencefalogramma (EEG), tuttavia un risultato normale in questo test non può escludere la condizione.

Tutti possono ammalarsi di epilessia, a qualsiasi età, ma la maggior parte delle diagnosi avviene nei bambini (epilessia infantile). Per fortuna circa due terzi dei bambini affetti da epilessia guariscono definitivamente dalle convulsioni entro l’adolescenza.

Epilessia, intera classe preparata ad affrontare le crisi del loro compagno

Epilessia, intera classe preparata ad affrontare le crisi del loro compagno

Questa malattia neurologica colpisce 6 milioni di persone in Europa e circa 65 nel mondo tanto che è stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come malattia ‘sociale’. In Italia ne sono affette circa 500mila persone, con un picco nell’infanzia: come abbiamo appena visto, nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta prima della pubertà.

Tutti quanti noi quindi potremmo avere un amico, compagno di scuola o parente affetto da epilessia, e magari non lo sappiamo. La cosa fondamentale, dinanzi ad una crisi epilettica, è reagire nel giusto modo

Il primo istinto potrebbe essere quello di cercare di aprire la bocca ma servono, invece, poche semplici regole come, per esempio, proteggere la testa con un cuscino e mettere il paziente in posizione laterale di sicurezza.

Se molti purtroppo non lo sanno, conoscono invece tutte le regole e i giusti approcci i bambini di una classe elementare di Riccione: la maestra di una scuola della cittadina ha infatti insegnato agli altri alunni come poter aiutare il proprio compagno epilettico, assegnando ad ognuno di loro un compito.

A 9 anni i bambini sono pronti a soccorrere il loro amico nel caso in cui ne abbia bisogno, come testimonia la lettera di una delle mamme in un post su Facebook.

«La maestra ha compiuto un gesto di estrema importanza perché li ha resi partecipi e preparati per una cosa importantissima: Aiutare. Questo è un grande insegnamento di solidarietà. Questi bambini un giorno per strada si fermeranno ad aiutare chi ha bisogno e non si volteranno dall’ altra parte», scrive la mamma nel post.

Poi la donna conclude: «Mio figlio sta vivendo tranquillo non solo per noi a casa che cerchiamo di fare un cammino amorevole ma anche perché ha risposte così meravigliose dall’ esterno ma che è sempre un ambiente dove vive. Grazie è poco maestra Elena Cecchini».

Elena Cecchini non è quindi solo una maestra ma una campionessa di solidarietà. L’obiettivo della signora Cecchini non è solo quello di insegnare ai ragazzi l’italiano, la storia, la geografia e le altre materie, ma anche spiegare bene il rispetto e la fratellanza.

La Cecchini ha assegnato incarichi semplici ma fondamentali agli alunni per fronteggiare in maniera ottimali le crisi di un bambino affetto di epilessia.

E così Tommaso e Alberto, in caso di crisi epilettica del compagno, devono chiamare subito il bidello; Lia, Luca e Vittorio invece devono prendere un medicinale dal cassetto; Giulia recupera il cuscino, Leo e Giordano escono dalla classe per chiedere rinforzi a un altro insegnante, Josef e Gaia danno il cellulare alla maestra e Diana resta accanto alla maestra per eventuali imprevisti.

Ricordiamo che ancora oggi l’epilessia è un tabù e le famiglie, spesso, tendono a nasconderla per evitare discriminazioni. Eppure, se tenuta sotto controllo, la malattia non dà problemi e si può condurre una vita normalissima.

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