Uno degli ultimi grandi rappresentanti del cinema italiano, quel cinema capace di rappresentare il paese con tutte le sue contraddizioni, l’unico cinema capace di affermarsi e farsi riconoscere a livello internazionale.
Ettore Scola, autore di pellicole indimenticabili che hanno raccontato la storia del nostro Paese con uno sguardo ironico e tenero, da «C’eravamo tanto amati» a «Una giornata particolare», si è spento a 84 anni.
Scola era giunto al Policlinico Umberto I in condizioni gravi già domenica e si è spento martedì sera.
Palma d’oro a Cannes per “Brutti, sporchi e cattivi”, il regista ha vinto anche 8 David di Donatello e ottenuto 4 candidature all’Oscar (mai andate a buon fine) con i film “Una giornata particolare” (1978), “I nuovi mostri” (1979), “Ballando ballando” (1984) e “La famiglia” (1988).
In tanti hanno ricordato l’opera del regista, a cominciare dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha espresso il suo “profondo cordoglio” ai familiari. “Con Ettore Scola – ha dichiarato Mattarella – scompare un protagonista del cinema italiano. La cultura e lo spettacolo mondiali perdono un grande maestro che ha raccontato, con acume e sensibilità straordinari, vicende, personaggi e periodi della nostra storia contemporanea”.
Con una serie di film, le reti Mediaset gli rendono omaggio. In programma, tra gli altri, “Che ora è?” con la coppia formata da Troisi e Mastroianni, “Concorrenza sleale” con il duo Abatantuono-Castellitto. Da non perdere l’esordio cinematografico come regista di “Se permettete parliamo di donne”, e la pellicola del 1966 “L’arcidiavolo”.