Genetica, affetto materno influenza il dna dei figli

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Il rapporto tra la madre e i propri figli è intriso di diverse dinamiche comportamentali che possono evolversi in situazioni problematiche e conflittuali o divenire un’eccellente spinta all’autorealizzazione.

Quel che è certo è che quella della mamma è una figura di riferimento significativa nel percorso della crescita e risulta oltremodo importante.

Del resto, la mamma è sempre la mamma: perfino la psicoanalisi ne ha preso atto, dopo aver privilegiato inizialmente il padre. Il primo modello freudiano, come molti sanno, proponeva che lo sviluppo di una psiche matura e stabile dipendesse da uno scontro di personalità: tra i figli che devono conquistare l’autonomia e il padre che deve imporre e trasmettere la Legge morale prima di aprire i cancelli della libertà.

Dagli anni ’60 in poi, invece, il conflitto edipico tra padri e figli fu lentamente sostituito da uno scenario più sentimentale e tranquillo, la cosiddetta relazione di attaccamento tra genitori e figli, in cui l’amore e l’accudimento, soprattutto materni, prendevano il posto della rivalità con il padre.

Il modo in cui la mamma instaura sin dai primi giorni la relazione con il suo bambino determinerà il modo in cui quest’ultimo, negli anni a venire, si relazionerà con i coetanei e con la società tutta.

Ma a quanto pare c’è molto di più: l’affetto materno sarebbe capace di modificare addirittura il dna del proprio bambino.

Genetica, affetto materno influenza il dna dei figli

Genetica, affetto materno influenza il dna dei figli

Un nuovo studio, pubblicato su ‘Science‘, rivela infatti che i cuccioli che ricevono meno cure materne presentano più sequenze genetiche ripetute, chiamate trasposoni, nei neuroni che risiedono nel loro ippocampo. In pratica, le cure materne modificano il Dna dei piccoli in modo molto particolare.

La ricerca è stata condotta sui topi dal team del Salk Institute di La Jolla.

Nello studio, Tracy Bedrosian e i suoi colleghi hanno cercato di esplorare l’influenza delle cure materne sulla prevalenza nei piccoli dei trasposoni, sequenze che possono spontaneamente replicarsi all’interno del genoma. In particolare, gli scienziati hanno studiato i retrotrasposoni L1: il genoma del topo ne conserva più di 3 mila.

Mamme e piccoli appena nati sono stati monitorati per 2 settimane, quindi assegnati a due gruppi diversi in base ai livelli di cure materne (bassi o elevati). Ebbene, i cuccioli che hanno ricevuto meno cure dalla madre hanno mostrato una maggiore replicazione del trasposone nell’ippocampo, riferiscono gli autori. Curiosamente, questo effetto non è stato osservato nella corteccia frontale o nel cuore. Inoltre, gli esperimenti su cuccioli cresciuti da madri adottive supportano l’influenza della cura materna, piuttosto che quella genetica.

Se l’amore può modificare positivamente l’organismo umano è quindi anche vero il contrario. I figli che non ricevono sufficienti attenzioni e vengono trascurati dalle madri hanno un numero maggiore di copie di geni ballerini.

Al momento lo studio è stato eseguito su modello animale ed è stato effettuato analizzando i cervelli dei cuccioli di roditore. Ma, secondo gli studiosi, la scoperta potrebbe aiutare la medicina a comprendere l’origine di molti problemi psichiatrici come ansia, depressione e schizofrenia.

“L’esperimento è una nuova conferma di come una parte del codice genetico sia molto più sensibile alle influenze ambientali di quanto si credesse”, ha detto all’ANSA il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’università di Roma Tor Vergata.

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