Giornata mondiale contro la polmonite: sottovalutata

VEB

Ad oggi risulta essere indubbiamente troppo sottovalutata ma la polmonite è una delle principali malattie che uccidono i bambini al di sotto dei cinque anni.

L’Unicef chiede di sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto riunire gli sforzi per prevenire e curarla, oggi giornata mondiale contro la polmonite, vengono confermati alcuni numeri effettivamente allarmanti per un malanno che è da anni sottovalutato.

Basti pensare che vi sono stati 120mila decessi solo nel 2013 di questi 120mila decessi ben 9mila sono avvenuti in Italia, tenendo presente anche che nel nostro Paese proprio per la polmonite solo il 5% si vaccina, segno tangibile che non si percepisce il rischio.

Giornata mondiale contro la polmonite: sottovalutata

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La polmonite viene vista come un malanno legato solo alle persone deboli o in cattivo stato di salute ma non è così perché come viene ricordato colpisce anche persone sane ed in perfetta forma fisica, il rapporto di Save The Children parla chiaro:

“L’UNICEF ha stimato circa 2500 decessi di bambini ogni giorno a causa della polmonite, come pure WHO (World Health Organization) stima che il 16% dei decessi infantili sotto i 5 anni sia dovuto sempre a questa infezione- rileva il professor Carlo Agostini immunologo clinico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova e Treviso che precisa anche- La malattia generalmente è sostenuta da Streptococcus pneumoniae, il principale responsabile delle infezioni nei bambini con meno di 5 anni e dal batterio Haemophilus influenzae type b (Hib).

È anche vero, però che la disponibilità di un vaccino sicuro ed efficace in grado di prevenire le patologie da pneumococco nel bambino, significa poter prevenire efficacemente la condizione, un fattore fondamentale, in un momento storico contraddistinto dal fenomeno dall’antibiotico-resistenza. La polmonite, inoltre, rappresenta anche un problema economico di non poco conto, se si pensa che nel 2015 per la somministrazione di antibiotici e per la diagnostica della malattia sono stati spesi 109 milioni di dollari”.

I Paesi dove la polmonite miete maggiori vittime sono nell’Asia meridionale, Africa Subsahariana, India, Nigeria, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo ed Etiopia; in questi Paesi i bambini mediamente muoiono anche e soprattutto per la quasi totale assenza di una rete vaccinale utile, del rapporto di Save The Children ne parla proprio il professor Agostini che conferma:

“La malnutrizione grave aumenta di 4 volte il rischio di morire a causa della polmonite, rispetto a quanto succede in un bambino nutrito adeguatamente. Non a caso nel rapporto di Save the Children si sottolinea proprio come la malnutrizione nella sua forma acuta colpisca, a oggi, 52milioni di minori dotto i 5 anni e riguardi, nella forma cronica, 155 milioni di bambini. È bene porre l’accento su come il rischio di sviluppare malattie invasive da pneumococco sia ancora più forte nei bambini affetti da alcune condizioni morbose come l’infezione da HIV o le immuno deficienze congenite, in questi casi il rischio polmonite può aumentare dalle 20 alle 200 volte rispetto al rischio riscontrato in un bambino sano». Come pure non si può non sottolineare come l’abitudine di lavarsi le mani con acqua e sapone sia una pratica capace di ridurre l’incidenza di polmonite del 23%, ma tale gesto nei Paesi in via di sviluppo non è affatto così scontato e diffuso”.

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