È senza dubbio un mito del rock, di quello dionisiaco, punk, rivoluzionario della fine degli anni ’60, e l’energia è sempre la stessa di mezzo secolo fa: Iggy Pop sbarca a Cannes ed è inutile dire che tutti gli occhi sono per lui, a partire dal suo solito abbigliamento poco consono al red carpet.
A Cannes, fuori concorso, si è visto «Gimme Danger», il film che Jim Jarmusch ha dedicato a Iggy Pop e alla sua band originaria, gli Stooges, ed è proprio per la presentazione del film che il controverso musicista si è lasciato intervistare.
A detta di Iggy Pop, Gimme Danger racconta di un periodo più innocente “un’epoca in cui non avevamo alcuna idea di cosa fossero i diritti d’autore, le royalties. Non ti arricchivi velocemente come oggi”.
«Ho visto il film nella notte – ha commentato poi il rocker, all’anagrafe Jim Osterberg – e guardandomi da giovane strafatto, ho pensato di essere il perfetto risultato di quegli anni».
Basta poco per iniziare a parlare di droghe: “In pratica nella maggior parte di quei filmati che abbiamo raccolto per Jarmusch mi vedete sotto acido. Quando ero giovane e prendevo le droghe diventavo aggressivo per pochi secondi e poi scoppiavo a ridere”.
Oggi però niente più droghe: “Sono più un tipo da vino. Direi che un buon vino è la mia droga numero uno. L’erba va anche bene. Ai tempi però un bicchiere di vino portava all’erba, l’erba portava ai funghetti, e poi era l’ora della mescalina!”.
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