Il congelamento umano funziona, potremmo essere risvegliati dopo 100 anni

VEB

Un recente studio ha reso possibile la riattivazione di vermi nematodi che erano stati congelati nel permafrost siberiano per circa 46.000 anni.

Il congelamento umano funziona potremmo essere risvegliati dopo 100 anni
Foto@Pixabay

Questa scoperta, unita ad altri avanzamenti nella scienza, suggerisce che la riattivazione di esseri umani criogenizzati potrebbe essere possibile entro i prossimi 50-70 anni, secondo alcuni esperti.

I vermi nematodi erano stati scoperti nel 2018, intrappolati nel permafrost fin dai tempi in cui i mammut lanosi camminavano sulla Terra. Questi organismi sono in grado di entrare in uno stato di “anabiosi”, essenzialmente sospendendo tutte le funzioni metaboliche, permettendo loro di sopravvivere in condizioni estreme.

Valeriya Udalova, CEO di KrioRus, un’azienda specializzata in crioconservazione con sede a Mosca, ha espresso dubbi sulla possibilità che gli esseri umani possano raggiungere uno stato simile all’anabiosi. Invece, ha suggerito che un percorso più probabile potrebbe implicare lo sviluppo di nuovi corpi artificiali o avanzamenti significativi nel campo della medicina rigenerativa e dell’ingegneria dei tessuti.

Sebbene esistano solo pochi laboratori dedicati alla criobiologia, e molti siano di dimensioni modeste, sono già stati fatti esperimenti promettenti. Ad esempio, la tecnica di “persufflazione di gas con nanoparticelle e riscaldamento a induzione” è stata utilizzata con successo per la crioconservazione reversibile di un rene di ratto.

Tuttavia, la tecnologia attuale è lontana dall’essere perfetta. Gli attuali agenti crioprotettivi possono avere effetti negativi su parti vitali del corpo, come il cervello. Il dottor João Pedro de Magalhães, un microbiologo portoghese, ha affermato che sarà necessario fare enormi progressi scientifici in settori come l’ingegneria dei tessuti e la medicina rigenerativa per resuscitare in modo efficace gli individui criogenizzati.

Queste scoperte potrebbero offrire una nuova opzione per i pazienti con malattie terminali, inclusi i bambini, che potrebbero scegliere di essere crioconservati fino a quando non verrà trovata una cura. Questa possibilità pone interrogativi filosofici, etici e medici profondi riguardo al nostro concetto di vita e morte.

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