Iperemesi dei cannabinoidi, ecco cosa succede ad abusare di marijuana

VEB

Proprio nelle scorse ore siamo tornati a parlare di cannabis, in occasione dell’inaugurazione dello “Store Amsterdam” a Lucca, che vende prodotti di ogni sorta, persino panettoni e caramelle, rigorosamente a base di cannabis.

Come abbiamo avuto modo di ripetere, sono anni ormai che il mondo scientifico e anche l’opinione comune si divide tra coloro che ne esaltano i poteri benefici e coloro che la condannano al pari delle droghe pesanti, ma quel che è certo è che il consumo cresce esponenzialmente, tra giovani ed adulti.

Sempre più spesso si parla degli effetti miracolosi della cannabis, soprattutto come rimedio naturale e dagli effetti collaterali limitati per il controllo di gravi disagi e dolori provocati dai tumori, dal glaucoma o dalla sclerosi multipla.

Negli ultimi anni in particolare si son evidenziati gli effetti antitumorali dei 421 principi attivi trovati nella canapa che, nonostante sia di fatto illegale, viene spesso preferita ai medicinali convenzionali per il controllo della nausea e dei vomiti provocati dai cicli di chemioterapia.

Ma attenzione: se un consumo limitato può aiutare, l’abuso di cannabinoidi naturali o “sintetici” può provocare iperemesi, che è esattamente l’opposto.

Nel 2004, uno studio condotto in Australia ha descritto per la prima volta questa sindrome, ulteriormente chiarita nei suoi criteri diagnostici clinici come Cannabis Hyperemesis Syndrome (CHS) nel 2009. Prima di ciò, la maggior parte dei pazienti affetti da CHS era erroneamente diagnosticata con una sindrome da vomito ciclico o CVS, con frequenti visite al pronto soccorso, ma senza una soluzione o una cura a lungo termine.

Iperemesi dei cannabinoidi ecco cosa succede ad abusare di marijuana

Iperemesi dei cannabinoidi ecco cosa succede ad abusare di marijuana

La sindrome sembra svilupparsi nei forti consumatori di cannabis, che hanno usato l’erba in modo eccessivo per un lungo periodo. I sintomi possono essere suddivisi in tre fasi: una fase pre emetica, una fase emetica, e infine il recupero. Nella fase pre emetica, i sintomi cominciano ad apparire, anche se solitamente ancora lievi. Questa fase può durare per diversi anni. I primi sintomi che appaiono sono di solito vomito, dolori addominali e nausea, che solitamente porta ad un aumento del consumo di cannabis a causa della convinzione che la cannabis possa alleviare la nausea.

Successivamente viene la fase emetica, che rappresenta il picco più alto dei sintomi. Gli attacchi di vomito si possono manifestare fino a 5 volte in un’ora e causano disidratazione, dolori addominali e perdita di peso corporeo. Per ultimo c’è il momento di recupero in cui i sintomi scompaiono e i pazienti iniziano a riacquistare il proprio peso normale perché il loro appetito è ritornato: questa fase di recupero può durare mesi, ma è solo una questione di tempo prima che i sintomi compaiano nuovamente.

Questo problema è stato identificato solo di recente dalla comunità scientifica: inizialmente, infatti, era conosciuta come sindrome del vomito ciclico con cause non identificabili.

Purtroppo ancora oggi nessuno sa con certezza di cosa si tratti esattamente, ma il dottor Kennon Heard, della Scuola di medicina dell’Università del Colorado, ipotizza che la Marijuana induca modificazioni ai recettori del corpo.

Non esistono cure efficaci, l’unico metodo per guarire è quello di smettere totalmente di utilizzare Marijuana. Anche perché nessun antiemetico sembra svolgere effetto sintomatico.

La diagnosi di questa malattia ha permesso di mettere fine al calvario di una donna, durato per ben 17 anni, che ha avuto sintomi incredibilmente debilitanti. Accusava forti dolori addominali, vomito molto forte e debolezza estrema. Le sembrava difficile anche riuscire a reggersi in piedi per qualche minuto.

Per di più, la povera donna è rimasta emarginata. Non solo perché per lei era diventato difficile condurre una vita normale ma perché molti – datore di lavoro compreso – hanno pensato che fosse un’alcolizzata.

Ai giornalisti della Cnn ha raccontato di non essere più riuscita ad avere una vita sessuale e di aver perso peso, arrivando a 49 chili, pur essendo alta un metro e 75 centimetri. Per provare a curarsi, ha speso migliaia di dollari in visite e farmaci, ma i medici non sono riusciti a capire quale fosse l’origine del problema, almeno fino ai mesi scorsi.

La donna ha detto alla Cnn di stare ancora lottando per abbandonare completamente la marijuana, ma i suoi sintomi si sono ridotti a un semplice mal di stomaco. Ora fuma un paio di volte al giorno, rispetto all’uso continuo che faceva in passato di questa droga.

Next Post

Varicocele, sanitari sbagliano operazione e un 33enne perde un testicolo

Con il termine varicocele si intende l’ingrossamento e la dilatazione di un gruppo di vene presenti nello scroto. Il plesso pampiniforme (questo il nome del gruppo di vene) che si dilata con il varicocele ha la funzione di allontanare il sangue venoso dai tessuti dei testicoli. È, sostanzialmente, lo stesso meccanismo che dà origine alle vene varicose sulle […]