Sul fronte migranti, anche ieri è stata una giornata estremamente dura e delicata, ma alla fine è arrivata la tanto attesa autorizzazione: il Viminale ha infatti assegnato il porto di Pozzallo (Ragusa) alla Open Arms, la nave della Ong spagnola che ha a bordo 363 migranti salvati in 5 interventi di soccorso nei giorni scorsi al largo della Libia.
Il via libera per lo sbarco delle persone a bordo a Pozzallo è arrivato in seguito all’attivazione del meccanismo europeo per la ripartizione dei migranti, come previsto dal preaccordo di Malta.
Ma l’autorizzazione è arrivata proprio nel giorno in cui il tribunale dei ministri ha messo sotto processo Matteo Salvini per un caso analogo legato alla stessa organizzazione non governativa fondata da Òscar Camps nel 2015.
Il perché è presto detto: il decreto sicurezza bis non può essere applicato a navi che soccorrono naufraghi perché “il soccorso in mare è obbligatorio” ed invece l’ex ministro aveva trattenuto a bordo della Open Arms davanti Lampedusa per venti giorni 164 migranti poi fatti scendere su ordine del procuratore di Agrigento.
I reati contestati sono quindi sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio.
“Ormai le provano tutte per fermare me e impaurire voi: vi prometto che non mollo e non mollerò, mai” ha commentato dal canto suo il leader della Lega.