Recentemente, la tranquilla città thailandese di Lopburi è stata sconvolta da un’invasione di migliaia di scimmie, che hanno seminato il caos tra le vie cittadine, costringendo al chiuso le attività commerciali e spaventando i residenti.
Provenienti dal vicino parco nazionale, questi primati hanno trasformato l’area in una zona di esclusione, aggredendo le persone, facendo irruzione nei negozi e sottraendo oggetti dalle automobili.
Un tempo celebre per i suoi macachi selvatici e considerata un’attrattiva turistica, Lopburi ora si trova in una situazione di abbandono e pericolo. Gli abitanti, che un tempo provvedevano al sostentamento delle scimmie offrendo loro cibo non adatto, sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa dell’aggressività crescente degli animali.
Per rispondere a questa emergenza, il Dipartimento dei Parchi Nazionali della Thailandia ha introdotto un piano di sterilizzazione mirato a controllare la popolazione di scimmie. Tuttavia, la sfida rimane complessa, dato che gli animali riescono a riconoscere coloro che li hanno sottoposti a tale procedura, costringendo le autorità a cercare strategie alternative per mitigare il problema.
L’episodio di Lopburi rappresenta un chiaro esempio di come modifiche anche minori all’ambiente possano provocare conseguenze gravi e impreviste, lasciando una città che era un gioiello turistico in preda alle difficoltà scaturite da un evento così imprevisto come una pandemia.