Che non sia uno che abbia peli sulla lingua non è certo una novità, e siamo abituati anche ai suoi sfoghi coloriti, ma che denigri, ancor prima di iniziare, il programma di cui sarà uno dei giurati, beh sicuramente non è una cosa bella e di certo non farà piacere alla produzione, che pur lo paga profumatamente per il suo ruolo.
Il leader degli Afterhours, Manuel Agnelli, ha risposto a chi lo ha criticato per la partecipazione alla prossima edizione di X Factor in veste di giudice, e lo ha fatto nel corso di un’intervista a Vanity Fair.
“Il fatto che mi debba giustificare per X Factor è grottesco. Mettiamola così: prima di tradirlo, io sono stato tradito dal mio mondo e dall’ideale alternative. La scelta di partecipare a X Factor è un segnale forte di rottura che voglio dare al mondo dell’indie. Io l’avevo scelto perché per me voleva dire libertà: non solo di fare la musica che volevo – quello è il minimo – ma di essere me stesso, con tutti i miei difetti. Quell’ambiente è cambiato radicalmente, è diventato conformista, di più: fascista”.
Agnelli spiega che ora tutto è già stabilito a ‘tavolino’, si deve comprare una specifica chitarra, si deve usare un suono particolare e non si può nemmeno esprimersi liberamente perché anche quello che si può dire è imposto da altri.
Ecco quindi il perché vada in tv in un talent show: “Sì, mi sporco le mani. Per me non esistono più gli steccati: l’idea della riserva indiana, di difendere i conni, non produce un ca*zo. Bisogna contaminarsi”.
Lo farà anche e soprattutto per i soldi: “I soldi sono tanti, me li merito, me li tengo e ci faccio quel caz*o che voglio. Ma voglio dire a chi mi critica che i soldi di X Factor io me li faccio con un tour. È da anni che non ho più bisogno di pagarmi il mutuo. Certo, per quattro lire non l’avrei fatto”.