Mark Zuckerberg, tra informatica e politica.
Insomma questi imprenditori, grandi imprenditori, plurimiliardari, pensano pure alla politica, più o meno intensamente. Silvio Berlusconi, Donald Trump, e forse adesso anche Mark Zuckerberg.
Qualche piccolo, timido accenno era venuto fuori durante la campagna Usa per le presidenziali.
E qualche conferma un po’ più sostanziale è venuta fuori in occasione di un procedimento giudiziario intentato dagli azionisti di minoranza di Facebook.
Le carte parlano di una riorganizzazione proposta e ottenuta da Zuckerberg al fine di ottenere il controllo totale della società, blindandola per almeno un paio di anni, così da poter eventualmente ottenere un incarico politico senza perdere il controllo di Facebook.
Si tratta di documentazione risalente all’inizio dell’anno.
Il tutto viene fuori in maniera ancora più chiara da una serie di scambi di sms fra il gran capo e un paio di esponenti di spicco della società.
Ovviamente il problema principale era quello di preparare la strada a questi incarichi politici, che qualcuno gli avrà pure promesso, senza che ci fossero riflessi negativi in borsa per l’abbandono temporaneo del posto di comando.
Lo scambio di sms grosso modo verteva su questi temi. Ma chissà: forse era solo ed è solo un desiderio. Nulla di più.