L’atto di scambiare le fedi durante il matrimonio non è realmente legato alla cristianità.
Anche se oggi il matrimonio non è più “gettonato” come un tempo, dato che molti preferiscono le unioni civili o anche solo la convivenza, soprattutto in ambito religioso è ancora un sacramento importantissimo.
Con questo sacramento infatti i due neo sposi si giurano eterno amore, promettendosi di superare assieme le difficoltà della vita, separati solo morte.
Nel fare la promessa, gli sposi si scambiano quindi le fedi: ma perché si compie proprio questo gesto?
In primis fede, in latino “fides”, vuol dire fedeltà ed è proprio questo il significato principale: giurare all’altro “l’esclusività” dei propri sentimenti.
In realtà, poi, le fedi non sono simbolo solo della cristianità: già i barbari e molti popoli dell’antichità solevano scambiarsi degli anelli, spesso di ferro, come simbolo di unione, di fiducia reciproca e di amore incondizionato.
È comunque a partire dal XVI secolo che l’anello di matrimonio assume le sembianze e il significato che gli attribuiamo ancora oggi.
Comunemente realizzate in oro giallo, per sottolineare il fatto che non è un gioiello qualunque, la fede si indossa sulla mano sinistra al dito anulare, anche se nell’Europa Centro-Orientale si usa metterla a destra.
La fede nuziale si indossa sull’anulare, perché secondo un’antica credenza vi passa una vena che arriva direttamente al cuore: è quindi un modo per attribuire a questo gioiello il compito di guidare i sentimenti fino al cuore.
Tradizionalmente le fedi sono pagate dallo sposo, e il compito di portarle nel luogo della cerimonia spetta al testimone maschio principale.