Spesso si sentono appelli disperati di persone che, per sopravvivere, hanno bisogno urgente di un trapianto di midollo osseo, ma purtroppo non si riesce a trovare un donatore compatibile.
In molti casi è la genetica a frapporre ostacoli insormontabili, ma molte volte mancano concretamente anche i donatori disposti a verificare la loro compatibilità, ed il perché è presto detto: c’è ancora troppa ignoranza al riguardo.
Tanti non sanno infatti in cosa consista una donazione di midollo e soprattutto il bene che può fare all’altro.
Il trapianto di Midollo Osseo permette di curare molte malattie del midollo osseo, del sangue e del sistema immunitario altrimenti incurabili: leucemie, linfomi, mielomi, talassemie, disordini congeniti dell’pediatrica e, in casi particolari, malattie autoimmuni e tumori solidi.
Purtroppo non basta trovare un donatore, ma bisogna trovare quello “giusto” perché è assolutamente necessario che vi sia una compatibilità tissutale tra paziente e donatore, ovvero la “somiglianza” genetica indispensabile per il buon esito del trapianto.
Per fare il donatore non servono caratteristiche specifiche: basta avere un’età preferibilmente compresa tra 18 e 35 anni ed un peso corporeo superiore a 50 Kg.
Il sesso è indifferente. È opportuno che sia sano o comunque non affetto da malattie croniche ai principali organi o apparati.
E per chi pensa che serva un intervento dolorosissimo o inaffrontabile, il trapianto di midollo osseo è molto simile a una trasfusione di sangue con un catetere in vena. Nei giorni precedenti il paziente viene sottoposto a chemioterapia e, a volte, radioterapia. Questo serve a fare spazio alle nuove cellule staminali sane e a ridurre il rischio che il sistema immunitario del paziente trapiantato respinga le cellule sane del donatore viste come estranei da attaccare.