Milano, profughi accolti con area wi-fi e zona nursery

VEB

Anche se negli ultimi giorni la cronaca nera e la situazione politica greca hanno tenuto banco, facendo passare in secondo piano la difficile situazione dell’immigrazione, non sono stati fatti decisivi passi in avanti per decidere le sorti di quanti sfuggono alla guerra e alla fame, attraccando sulle nostre coste in cerca di fortuna.

Ancora migliaia i profughi di ogni età ed etnia stipati in campi sovraffollati, o addirittura costretti a dormire sugli scogli o sotto le stazioni, senza nessun tipo di assistenza o servizio di primaria necessità.

A Milano, per correre ai ripari, ed offrire almeno le prime cure a quanti arrivano nel capoluogo lombardo, nello spazio sotto i binari della stazione è stato allestito un ambulatorio, bagni, spazi con wi-fi e computer per poter contattare le famiglie, un’area per far giocare i bambini.

Un «miracolo a Milano» lo ha definito il sindaco Giuliano Pisapia ringraziando dell’impegno chi si è attivato per risolvere l’emergenza: Ferrovie dello Stato e Grandi Stazioni che hanno messo a disposizione gli spazi (e anche gli ex uffici dove al momento si trova il presidio), l’esercito, la protezione civile, le varie associazioni, la prefettura, le forze dell’ordine, i volontari.

Il nuovo “hub” sarà il centro di smistamento  e di assistenza sanitaria a chi arriva col treno dopo aver attraversato il canale di Sicilia sui barconi: In un anno e mezzo 70mila fra siriani, eritrei, somali, etiopi ed altri africani sono giunti a Milano, con periodi di flusso maggiore durante i mesi estivi. Solo nell’ultimo mese sono giunte a Milano 7.700 persone, 17.000 da inizio anno.

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