La fama di Nostradamus è legata alle sue “profezie“, si dice infatti abbia predetto molti eventi mondiali, tra questi anche la micidiale pandemia di coronavirus attualmente in corso, dunque il mistico francese aveva predetto il COVID-19 nella sua profezia dell’ “Anno gemello“?
I seguaci di Nostradamus attribuiscono allo scrittore del 16° secolo una previsione accurata dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e del Grande incendio di Londra nel 1666. Molti teorici e studiosi delle sue quartine, continuano ad affermare che Nostradamus era a conoscenza della pandemia di coronavirus quasi 500 anni fa.
Nonostante i dubbi sollevati da diversi studiosi del mistico francese, soprattutto legati alle interpretazioni, a volte davvero molto singolari, delle sue quartine, sono in molti a puntare il dito sulla sua profezia legata all’anno gemello.
La profezia del cosiddetto “anno gemello” parla di una piaga che sorge in Oriente “per distruggere e rovinare” il mondo.
Ma che cos’è in realtà la profezia dell’anno gemello?
Nonostante per alcuni studiosi tale passaggio sia stato smentito, sono molti i teorici che puntano il dito su queste righe:
“Ci sarà un anno gemello (2020) da cui sorgerà una regina (corona) che verrà dall’est (Cina) e che diffonderà una piaga (virus) nell’oscurità della notte, il un paese con 7 colline (Italia) e trasformerà il crepuscolo degli uomini in polvere (morte), per distruggere e rovinare il mondo. Sarà la fine dell’economia mondiale come la conoscete. “
Il passaggio è stato ampiamente diffuso su Internet, ecco però perché molti studiosi sollevano alcuni dubbi:
Il primo indizio risiede nella struttura della previsione, le profezie di Nostradamus furono scritte in brevi passaggi a quattro righe e paragrafi non lunghi e dettagliati.
Nostradamus scrisse anche in parole molto vaghe e criptiche, lasciando le sue profezie aperte all’interpretazione.
Non vi è alcuna menzione del passaggio di cui sopra in Les Propheties e la presunta profezia non è apparsa da nessuna parte prima della pandemia di coronavirus.