Obesità infantile è correlata anche all’uso e abuso di antibiotici

VEB

Oramai basta un raffreddore, o un accenno di influenza, per far correre i genitori ai ripari e spingerli a somministrare dosi, spesso massicce e reiterate nel tempo, di antibiotici ai propri figli.

Se già l’Organizzazione mondiale della Sanità ha più volte denunciato i rischi che si corrono nell’abusare di antibiotici immunizzando i nostri corpi al punti che i medicinali ad un certo punto non siano più efficienti, in queste ore arriva un nuovo monito: gli antibiotici nei bambini aumentano il rischio di obesità infantile.

Il dottor Brian Schwartz, professore presso il Dipartimento di Scienze della Salute Ambientale presso la Scuola di Bloomberg, insieme ad un team di ricercatori ha pubblicato sull’International Journal of Obesity un articolo in cui si afferma che i bambini che assumono antibiotici regolarmente aumentano il loro peso più velocemente rispetto a quelli che non lo fanno.

Lo studio è stato effettuato su un numero molto ampio di bambini e ragazzi tra i 3 e i 18 anni di età: 142.824 soggetti esaminati. I ricercatori hanno analizzato i dati sulle prescrizioni degli antibiotici, insieme ad altre informazioni mediche, dei bambini e ragazzi presi in esame mettendoli in relazione con quelli sul peso corporeo  di ciascuno e sull’andamento dello stesso nel tempo.

Secondo i ricercatori, l’aumento di peso provocato dall’uso di antibiotici è dovuto ai cambiamenti che questi farmaci provocano nella flora batterica intestinale, che secondo alcuni studi recenti sarebbe tra i principali fattori responsabili dell’obesità. Già un solo ciclo di antibiotici sarebbe sufficiente ad alterare la flora batterica di un individuo, alterazioni che potrebbero diventare permanenti nel caso di uso eccessivo e prolungato nel tempo di antibiotici.

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