Padova, ladro improvvisato rapina edicola per fame

VEB

E’ successo a Padova: un ladro improvvisato, con mano tremante e viso coperto da sciarpa e berretto, rapina un’edicola per far mangiare i suoi figli.

Rubare è sempre un reato. Il furto è punito con la reclusione sempre, se c’è l’aggravante della “mano armata”, la pena diventa ancora più pesante.

E non importa se la mano armata di coltello è quella di un padre disperato: il reato rimane.

Tuttavia, la storia che racconta l’edicolante di Via Pierobon, zona Arcella, suscita un po’ di tenerezza e tanta amarezza.

Quando ha intimato alla proprietaria dell’edicola, Anna Maria Guida di anni 74, di consegnargli l’incasso, l’uomo non ha minacciato ma sì è scusato: “Scusa ma devo dare da mangiare ai miei bambini”. 

 La signora Guidi stava aiutando il figlio Ettore Toniato nell’edicola dietro la Chiesa di San Carlo. Poi il figlio si è assentato per qualche minuto:

“Sono uscito per portare i giornali a domicilio agli anziani del quartiere” – racconta – e nell’edicola è rimasta mia madre. L’illuminazione pubblica si era appena spenta. Per strada non passava nessuno. La porta del negozio si è aperta. Era un uomo con la faccia coperta da sciarpa e berretto”.

L’uomo coltello alla mano, ha chiesto soldi e Gratta e Vinci. Il bottino? 75 euro.

“Purtroppo – continua l’edicolante – ci abbiamo fatto l’abitudine alle rapine, ne subiamo una l’anno. Questa però è diversa”.

“Preoccupa il disagio che c’è dietro a un fatto come questo. Mia madre mi ha detto che si vedeva che era un ladro improvvisato, dunque l’ha fatto proprio per necessità”.

“Parlava in italiano”, spiega Toniato che aggiunge: “Se ci avesse spiegato le sue difficoltà, la spesa gliel’avrei pagata io. Penso che questo sia un periodo difficile per tutti ma per qualcuno sta diventando un vero inferno. La possibilità che si tratti di una persona rimasta senza lavoro mi fa stare molto male”.

Poi la conclusione amara delle vittime: “Non riusciamo nemmeno a essere arrabbiati”.

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