Palermo, anche un’app per supportare chi non paga il pizzo

VEB

La Sicilia da sempre è una delle terre più martoriate dalla mafia e dalla delinquenza, un’isola uccisa dall’omertà di quanti abbassano la testa e pagano il pizzo, per timori di ritorsioni.

Eppure la situazione deve e può cambiare, e magari il cambiamento passa anche attraverso la tecnologia, e perché no, un’applicazione per smartphone.

L’idea nata da una partnership tra Addiopizzo Travel e Tun Design, una realtà molto dinamica che si occupa a 360 gradi della realizzazioni di app per qualsiasi genere di servizio:  ecco quindi nascere l’applicazione Addiopizzo con il quale i turisti possono scegliere accuratamente i negozi che hanno apertamente dichiarato di non pagare il pizzo.

Una guida digitale al consumo critico, che si affianca a quella cartacea che periodicamente l’associazione distribuisce gratuitamente: “E’ un impegno a lottare contro la mafia con lo strumento del consumo critico. La nostra non è una campagna di boicottaggio verso coloro che ancora si trovano nelle maglie della mafia, ma per stare al fianco di commercianti e imprenditori che hanno il coraggio di denunciare”, spiega Daniele Marannano, presidente di Addiopizzo.

Come sottolinea Addiopizzo, era il maggio del 2006 quando venivano presentati i primi 100 operatori economici pizzo free. Oggi sono quasi 1000 i commercianti e gli imprenditori che hanno detto no al racket.

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