Se, per fortuna, il pensiero di molti di noi, in queste giornate di caldo, è correre a casa ad accendere i condizionatori o al mare per perfezionare la tintarella, ben altri pensieri hanno le migliaia di immigrati bloccati sulle nostre coste, in stallo, in attesa di conoscere il loro destino.
In centri di accoglienza stracolmi o sotto le stazioni, uomini donne e bambini vivono alla giornata, senza sapere cosa li aspetterà, lieti solo di essere ancora vivi, sfuggiti a morte certa in terra natia o in mezzo all’oceano.
Per aiutarli a sopportare il caldo afoso di queste giornate estive, Coldiretti ha organizzato una staffetta della solidarietà con la consegna di quintali di pesche agli extra comunitari sfrattati da ponte Mammolo e trasferiti attualmente al centro Policulturale Baobab di via Cupa nei pressi della stazione Tiburtina a Roma.
“Le distorsioni del sistema economico mondiale di cui sono vittima i migranti sono le stesse che colpiscono l’agricoltura con speculazioni di mercato e finanziarie che sottopagano il lavoro nei campi in tutti i continenti, come ha denunciato anche Papa Francesco nell’ultima Enciclica Laudato si”, ha spiegato la Coldiretti in una nota.
Lì dove le istituzioni non arrivano, arriva in soccorso la solidarietà.