Pasta, a cena aiuta a conciliare il sonno

VEB

Dietologi e nutrizionisti sono quasi tutti concordi nel ritenere che la pasta, a cena, andrebbe evitata: ricca di carboidrati e non sempre di facile digestione, apporta per di più troppe calorie per poi andare subito immediatamente a letto.

Gli esperti di nutrizione, quindi, consigliano di assumerla non tutti i giorni, non eccessivamente condita, preferibilmente integrale e a pranzo.

Ma una recente ricerca arriva a capovolgere la situazione: non solo la pasta a cena non è sconsigliabile, ma addirittura apporta non pochi benefici.

Nello specifico, lo studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica The Lancet Public Health – come spiegato nel corso di un incontro a Napoli – ha dimostrato che mangiare pasta a cena migliora il riposo notturno e non fa ingrassare.

Come spiega Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, il consumo di pasta, composta prevalentemente di carboidrati, stimola la “produzione di insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina che regola l’umore e della melatonina, che oriente il ritmo del sonno. E un sonno lungo e ristoratore è inversamente correlato all’aumento di peso, riducendo gli ormoni responsabili della fame”.

Una notizia non da poco se si considera che il 99% degli italiani mangia la pasta, prevalentemente a pranzo (65%), con appena un 35% che la consuma a cena.

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