Oramai il concetto di sicurezza in rete è alquanto relativo, se neppure i colossi del calibro del Pentagono possono dirsi al sicuro da attacchi hacker sferrati da ogni parte del mondo.
Come hanno riferito fonti anonime raccolte dalla NBC che parlano di “nuove e differenti vulnerabilità” nel sistema informatico del Governo, circa due settimane fa il Pentagono ha messo offline il sistema di gestione delle email del suo staff a seguito di un cyberattacco definito “sofisticato” e attribuito a presunti attaccanti russi.
Oggetto dell’attacco – definito una “sofisticata intrusione” dalla NBC News – è stato il sistema di posta dello Stato Maggiore statunitense lo scorso 25 luglio. Lo Stato Maggiore, oggetto dell’attacco, conta circa 2500 dipendenti tra militari e civili. L’intrusione non avrebbe interessato dati sensibili, colpendo solo mail ed account considerati non classificati.
Usa e potenze rivali sono da tempo impegnati in una guerra informatica sottotraccia: solamente dieci giorni prima dell’attacco il Pentagono aveva avvertito che almeno cinque utenti dei computer del dipartimento della Difesa erano sotto attacco.